L'occhio di Sauron in Israele: una torre abbagliante nel deserto

Meglio se non guardiamo direttamente l'Occhio di Sauron
Come un secondo sole
Una centrale di energia solare
Un mare di 55.000 pannelli
Come funziona nello specifico
Fornisce elettricità a decine di migliaia di case
La tecnologia per sfruttare zone aride
Sostenitori e detrattori
I pro e i contro
Un problema anche per gli uccelli
Dove si trovano le altre centrali solari a concentrazione termica
La torre più alta (quasi)
C'è un ma
Batterie gigantesche per immagazzinare l'energia
Un futuro verde
Un faro di fuoco nel deserto
Meglio se non guardiamo direttamente l'Occhio di Sauron

È definita "occhio di Sauron" (un riferimento all'emblematico elemento de "Il Signore degli Anelli") e si raccomanda di non guardarla direttamente perché potrebbe provocare cecità.

Come un secondo sole

Il bagliore dell'occhio di Sauron è visibile per chilometri nel deserto del Negev. Sembra quasi un secondo sole. Ma cos'è in realtà questa torre che brilla al centro di un paesaggio completamente desertico?

Una centrale di energia solare

Si tratta di una delle più importanti centrali solari a concentrazione termica del mondo, situata nel deserto del Negev, nell'Israele meridionale, nello specifico nella città di Ashalim.

Un mare di 55.000 pannelli

Ai piedi della torre troviamo 55.000 specchi che riflettono la luce, dirigendola verso "l'occhio di Sauron", che assorbe l'energia termica trasformandola in energia elettrica (l'immagine è tratta dal processo di costruzione della torre).

Come funziona nello specifico

Il processo, insomma, è piuttosto semplice (da raccontare): la luce solare viene "raccolta" dagli specchi, indirizzata verso un punto (l'incandescente "occhio di Sauron) e il calore derivante viene utilizzato per riscaldare acqua a oltre 500 gradi centigradi, producendo il vapore che aziona le turbine e produce energia elettrica in quantità molto elevate.

Fornisce elettricità a decine di migliaia di case

L'energia prodotta è, infatti così elevata che, secondo l'articolo del New York Times, "decine di migliaia di case" ricevono l'elettricità proprio grazie a questo complesso termo-solare.

La tecnologia per sfruttare zone aride

Da molti anni gli israeliani si stanno impegnando per applicare la tecnologia al proprio territorio e riuscire a sfruttare al meglio anche le zone più aride del paese. Nella foto, possiamo vedere dei vigneti nel deserto del Negev, lo stesso deserto in cui si erge il cosiddetto "occhio di Sauron".

Sostenitori e detrattori

I deserti sono chiaramente il luogo perfetto per costruire una centrale solare a concentrazione di calore, ma la loro presenza, perfino in luoghi così poco abitati come questi, è così imponente da dividere l'opinione pubblica.

I pro e i contro

Chiaramente questa forma di produzione di energia favorire lo sviluppo di zone aride ed è certamente "pulita". Eppure, come riporta l'articolo del NY Times, non è comunque esente da polemiche. Tra tutte le controversie, ce n'è una in concreto che desta perplessità: questa produzione di energia ha un costo ed è alto.

Un problema anche per gli uccelli

L'occhio di Sauron nasconde anche altri pericoli. Gli abitanti del luogo, infatti, hanno riferito al New York Times il triste destino a cui vanno incontro gli uccelli quando passano nelle sue vicinanze: attirati dalla luce, si bruciano e muoiono.

Dove si trovano le altre centrali solari a concentrazione termica

Ma, perplessità e polemiche a parte, l'emergenza energetica del mondo è così reale, che quella del deserto del Negev non è l'unica centrale solare a concentrazione termica esistente. E non è neanche la più grande. Nel deserto di Mojave, negli Stati Uniti, ad esempio, si trova Ivanpah (nella foto), un impressionante complesso di tre torri.

La torre più alta (quasi)

Secondo il New York Times, per un periodo la torre termo-solare israeliana, alta 240 metri, è stata la più alta torre del mondo, prima che nella classifica mondiale le subentrasse la Noor Energy 1 di Dubai, che la supera di 20 metri.

C'è un ma

L'obiettivo di questo tipo di centrali è ottenere un'energia pulita che non generi emissioni di CO2 o rifiuti inquinanti. L'energia solare è perfetta, ma come tutte le energie rinnovabili deve affrontare una sfida che non è ancora stata risolta: quella di immagazzinare l'energia prodotta

Foto: Laura Ockel / Unsplash

Batterie gigantesche per immagazzinare l'energia

Ci sono già batterie per immagazzinare l'energia prodotta utilizzando fonti rinnovabili, ma manca ancora una batteria di grandi dimensioni che risulti davvero efficiente e riesca a contenere tutto ciò che si produce. Per il momento, questo problema non ha ancora una soluzione e molta energia, sia essa solare o eolica, in realtà va persa.

Foto: Nuno Marques / Unsplash

Un futuro verde

In ogni caso, questo paesaggio di specchi si sta facendo strada in molti altri paesi, come mezzo per ottenere energia. Secondo il sito web Statista, i Paesi che producono (e usano) più energia solare al mondo sono la Cina e gli Stati Uniti, ma anche in Europa, in paesi come la Germania, la Turchia o la Spagna, questo tipo di energia è in forte crescita.

Nella foto, la centrale solare di Hami, in Cina.

Un faro di fuoco nel deserto

L'occhio di Sauron è diventato un elemento iconico nella zona in cui è stato costruito, tra sostenitori e detrattori, ma resta una prova del fatto che ottenere energia pulita è possibile.

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