Lutto nel mondo della musica: morto a Ibiza il celebre DJ Jackmaster
"È con profondo dolore che confermiamo la prematura scomparsa di Jack Revill, noto a molti come Jackmaster. Jack è tragicamente scomparso a Ibiza, in Spagna, la mattina del 12 ottobre, a seguito di complicazioni dovute a un trauma cranico accidentale."
Il primo paragrafo del comunicato che la famiglia del dj scozzese ha condiviso su Instagram, per confermare la morte di Jack Revill, è assolutamente straziante.
Foto: Instagram - Jack Revill
Nella dichiarazione, la famiglia non ha fornito dettagli su come si è verificata la ferita alla testa, ma ha "chiesto gentilmente rispetto della privacy mentre affrontiamo l'immenso dolore di questa devastante perdita".
L'artista, 38 anni, era un punto di riferimento nel circuito internazionale della musica elettronica e il suo legame con Ibiza era tale che lo scorso settembre ha offerto sull'isola spagnola la sua ultima esibizione all''Hï', attualmente la migliore discoteca del mondo.
Foto: Instagram - Jack Revill
Inoltre, dopo aver appreso la tragica notizia, la discoteca "Amnesia Ibiza" gli ha reso un piccolo omaggio in occasione della sua serata di chiusura, proiettando sul suo maxi schermo il suo nome e la data della sua nascita e morte, tra una fragorosa ovazione.
Un affetto che gli è stato trasmesso anche dai social e che la stessa famiglia ha ringraziato nel suo comunicato.
"La sua famiglia - Kate, Sean e Johnny - ha il cuore spezzato. Anche se profondamente toccata dal travolgente sostegno di amici, colleghi e fan", hanno commentato nella dichiarazione.
Il DJ, originario di Glasgow, è stato nei migliori club e festival del mondo ma, in più, è stato co-fondatore dell'etichetta discografica 'Numbers' e 'Rudadub Records', che ha fomentato "la scoperta di innumerevoli artisti innovatori."
Questa iniziativa lo ha reso, come sottolinea la sua famiglia, "una figura amata e pionieristica nella comunità della musica elettronica, sia davanti che dietro le quinte".
Foto: Instagram - Jack Revill
DJ Jackmaster ha sempre difeso il fatto che la sua musica incoraggiava il ballo ma, come ha raccontato in 'Electronic Groove', questo si stava perdendo: "Penso che la colpa sia dei telefoni. Mi sono appassionato alla musica perché amo ballare e penso che sia una forma di arte che, in questo momento, è andata perduta".
Secondo la dichiarazione della famiglia, "la sua eredità continuerà ad ispirare e il suo impatto sul mondo della musica elettronica continuerà ad essere indelebile". Resta da vedere se questa eredità riporterà il ballo nei festival e nei club.