Sono i testi delle canzoni ad essere peggiorati, non siamo noi ad essere invecchiati
Sei di quelli che crede che non ci sia più la musica di una volta? Che oggi niente e nessuno si possa paragonare alle band e agli artisti che hanno definito generazioni come i Beatles, i Rolling Stones, gli Eagles o i Grateful Dead? Beh, forse c'è una ragione!
Si potrebbe argomentare che ogni epoca è caratterizzata da gusti musicali diversi, ma uno studio scientifico, riportato dal quotidiano britannico The Guardian, ha dimostrato che i testi delle canzoni sono diventati più semplici, più violenti, più ripetitivi e più autoreferenziali.
Lo studio, pubblicato sulla rivista scientifica Scientific Reports, è stato condotto da un team di esperti dell'Università Johannes Kepler, del Linz Institute of Technology e dell'Università di Innsbruck, in Germania, oltre che dall'Università della Musica di Norimberga, in Germania.
Foto: Anna Rosar / Unsplash
«In questo lavoro, analizziamo le dinamiche dei testi in inglese della musica popolare occidentale nell'arco di cinque decenni e di cinque generi, utilizzando un'ampia gamma di descrittori di testi, tra cui la complessità del contenuto, la struttura, le emozioni e la popolarità», si legge nello studio.
La ricerca sottolinea l'importanza dei testi musicali come forma d'arte, citando Bob Dylan, che ha vinto il Nobel per la letteratura nel 2016.
«Così come la letteratura può essere considerata un ritratto della società, anche i testi rispecchiano l'evoluzione delle norme, delle emozioni e dei valori di una società nel corso del tempo», scrivono i ricercatori nello studio.
Come spiega il the Guardian, il team di ricercatori ha analizzato più di 12.000 canzoni in lingua inglese di generi diversi come rap, country, pop, R&B e rock pubblicate nell'arco di 40 anni, dal 1980 al 2020.
I risultati dello studio hanno dimostrato che con il passare degli anni le canzoni sono diventate più semplici e anche il numero di parole utilizzate è diminuito, come osserva Newsweek.
Una teoria avanzata da Newsweek è che ciò si debba a come è cambiato il consumo di musica nel corso del tempo: ora che è molto più reperibile grazie prima ai CD e poi alle piattaforme di streaming online basate su algoritmi, si dà meno importanza alle singole canzoni e ai testi.
In altre parole, diamo la musica per scontata: molte persone non prestano attenzione ai testi e considerano le canzoni come un semplice rumore di fondo.
Forbes sottolinea inoltre che le nuove generazioni hanno presumibilmente una capacità di attenzione più breve e scoprono la nuova musica attraverso social come TikTok.
Tuttavia, secondo i ricercatori i testi delle canzoni non solo hanno una minore complessità lessicale, ma sono anche diventate più autoreferenziali rispetto ai decenni precedenti.
Anche il contenuto delle canzoni è cambiato nel corso dei decenni: le parole e i sentimenti negativi sono aumentati con il passare del tempo.
Interpellata dal The Guardian, Eva Zangerle dell'Università di Innsbruck, autrice senior dello studio, ha evitato di citare i nuovi artisti o gruppi che rifletterebbero questa tendenza generale.
Tuttavia, la docente ritiene che i testi siano uno "specchio della società" e che testimonino come i valori, i sentimenti e le preoccupazioni di una cultura possano cambiare ed evolversi nel tempo.
Questo ci porta a chiederci: che tipo di musica ascolteranno le persone fra 20 o 30 anni?
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