Serie indimenticabili che non hanno vinto nessun premio (ingiustamente)
I premi, qualunque sia la loro tipologia, sono sempre soggettivi se assegnati da persone. E nel caso delle serie, è stato dimostrato che, oltre ad essere soggettivi, a volte sono molto ingiusti.
Sono centinaia le serie che si sono concluse, con più o meno stagioni, senza vincere un solo premio rilevante: Golden Globe o Emmy, in questo caso. Però è alquanto illogico vedere delle fiction considerate cult che non ottengano alcun riconoscimento. Esaminiamo alcune grandi serie che non hanno vinto un solo premio.
'The Leftovers' è in lizza per essere una delle migliori serie nella storia della televisione. È quindi assurdo che non abbia vinto nessun premio.
Come serie, è spettacolare. Ha alcuni epidosi che sono tra i migliori mai realizzati. La sua colonna sonora è travolgente. Justin Theroux è eccellente. Ma soprattutto è assurdo che Carrie Coon non sia stata premiata per la sua Nora Durst.
Ciò che succede a David Fincher con i premi è degna di studio. Ha lasciato un vuoto (di premi) con 'Seven' e 'Zodiac', due capolavori cinematografici. Lo stesso con 'Mindhunter', con due stagioni incredibili e inquietanti.
Il suo viaggio attraverso i serial killer degli anni '70, menzione speciale per Ed Kemper, ha innamorato pubblico e critica, ma i signori che consegnano i premi non ritengono che, al momento, meriti un riconoscimenti. Brutti affari quando si tratta di qualcuno che parla di serial killer.
Si potrebbe parlare della più grande ingiustizia nella storia dei premi televisivi? Una serie di fantascienza rivoluzionaria e scioccante con un fandom milionario che ha abbracciato le sue trame come se fossero la sua famiglia.
Inoltre, aveva un John Noble incredibile, una imponente Anna Torv, un devastante Joshua Jackson e un cast secondario che ha innalzato la sua qualità a livelli sconosciuti.
È iniziata come spin-off di una delle migliori serie della storia, 'Breaking Bad', ed è finita per essere una delle migliori serie di sempre. E nonostante questo, non riceve i riconoscimenti dovuti.
Che Bob Odenkirk non abbia uno o più premi in casa sua è tremendo. Lo stesso vale per Jonathan Banks o Giancarlo Esposito. Mentre per Rhea Seehorn è davvero ingusto. Al culmine delle migliori esibizioni femminili del secolo. Ma senza riconoscimento.
Recuperare un classico come 'Psycho', adattarlo alla televisione per cinque stagioni e farlo funzionare come un orologio, è qualcosa con cui anche Alfred Hitchcock avrebbe difficoltà. E nonostante questo, non ha mai ottenuto il riconoscimento che meritava.
L'ossessionante relazione tra Vera Farmiga e Freddie Highmore, come Norma e Norman Bates, ha lasciato momenti da togliere il fiato. Alcuni troppo espliciti.
In uno dei tempi più gloriosi di AMC, 'Halt and Catch Fire' brillava in cima al catalogo del canale. Lo ha fatto per quattro anni, con un'ultima stagione che ha rasentato la perfezione.
Il dramma degli anni Ottanta non solo meritava più fortuna nella corsa ai premi, ma ognuno dei suoi quattro protagonisti principali avrebbe dovuto vincerne uno. Soprattutto Kerry Bishé e Mackenzie Davis.
Realizzare una serie su uno dei migliori cattivi nella storia del cinema è stata una sfida tremenda, ma Bryan Fuller l'ha risolta con qualità, gusto ed eleganza. Il tutto senza togliere un briciolo di crudezza al personaggio di Hannibal Lecter.
A questo dobbiamo aggiungere due protagonisti al top: Mads Mikkelsen e Hugh Dancy. La loro chimica sullo schermo era esplosiva e il gioco di seduzione e inseguimento che hanno creato per tre stagioni è stato ipnotico per milioni di persone.
Nessuno sa cosa sia stato più doloroso: l'inaspettata cancellazione da parte della ABC dopo tre stagioni o i premi che hanno ignorato questa gloriosa commedia per quei tre anni.
La versione aggiornata e millenaria di 'Friends' è piaciuta molto al pubblico. Naturalmente, su tutti brilla una immensa Casey Wilson la cui Penny è stata chiamata ad essere la Phoebe del XXI secolo. Non è stato possibile.
Se una serie rimane in onda per 15 stagioni, una ragione c'è. È una delle migliori commedie mai realizzate. Possibile che in 15 anni non ci sia stata occasione di riconoscerlo? Strano.
La sitcom creata da Rob McElhenney, con un pub irlandese al centro di tutto, è una delizia e ha, tra gli altri, un Danny DeVito incredibile, ma anche Charlie Day che mostra di avere un dono per la commedia.
Per 7 stagioni, Jessica Day è stata il personaggio più adorabile della televisione, al contrario di Daenerys Targaryen che ha debuttato lo stesso anno e la cui evoluzione è stata completamente opposta in 'Il Trono di Spade'.
Zooey Deschanel e i suoi quattro colleghi protagonisti erano un cast meraviglioso che si capivano al volo. Menzione speciale a Max Greenfield e al suo Schmidt. Nonostante tutto, non hanno potuto prendere nemmeno un Emmy.
Per cominciare, 'Oz' ha abbattuto molte barriere di genere e razza con i suoi leader. Ma oltre ad essere una serie coraggiosa, è stata una serie di una qualità sublime con il segno distintivo della HBO. In effetti, è stato il preludio dell'età d'oro della piattaforma.
Assurdo che l'incredibile cast non abbia vinto alcun premio: JK Simmons, Christopher Meloni, Rita Moreno, Harold Perrineau, Luke Perry o Adewale Akinnuoye-Agbaje.
È difficile credere che una delle commedie di riferimento di questo secolo durata sette stagioni, non abbia ricevuto un solo importante premio per la televisione.
Chris Pratt, Nick Offerman, Rashida Jones, Aubrey Plaza, Amy Poehler, Aziz Ansari... Davvero nessuno di loro meritava un premio?
Rory Kinnear, Billie Piper, Josh Hartnet, Harry Treadaway, Helen McCrory o Timothy Dalton, nello stesso cast e nessuno ha vinto un solo premio. La serie dei mostri mitologici della letteratura classica, inoltre, era una storia originale che li mescolava magistralmente.
Se c'è qualcosa di inspiegabile è che Eva Green non abbia vinto nessun premio con la sua maestosa Vanessa Ives. Un personaggio per l'eternità con cui ogni episodio è stato una masterclass di recitazione. Qualcosa di simile è accaduto con Patti LuPone, negli episodi in cui è apparsa in due ruoli completamente opposti.
È difficile credere che questo nuovo incontro di David Simon e HBO non sia stato premiato. Non solo il tema della nascita e dell'ascesa del cinema per adulti nella New York degli anni '70 era uno scenario fuori dai sentieri battuti, ma la messa in scena era perfetta. Ma non è stato abbastanza.
Dall'altra parte c'è James Franco. Ti potrebbe piacere o no, ma dare vita a due gemelli e farlo come lo ha fatto lui non è da tutti. Al di sopra di James Franco c'era soltanto Maggie Gyllenhaal, la vera star della serie che, però anche lei è tornata a casa a mani vuote ma con l'eterno affetto del pubblico.
Una delle commedie più originali, accattivanti, divertenti e stimolanti del XXI secolo ci ha detto addio, dopo quattro stagioni, senza il riconoscimento che chiaramente meritava. A proposito, è stato uno dei finali più belli mai realizzati in televisione.
Che il Michael di Ted Danson non sia stato premiato con un premio dovrebbe essere un crimine in diversi stati.
Certo, ci sono decisioni che invecchiano male e come non l'aver dato un Emmy o un Golden Globe a 'The Wire'. Nemmeno uno per quella che si considera la migliore serie della storia.
Le cinque stagioni della serie furono trasmesse in sei anni, un tempo sufficiente per ottenere i premi meritati. Ma non è andata così.
Il tempo è il grande giudice per Golden Globes ed Emmy, come nel caso di 'Veronica Mars'.
Questo tributo contemporaneo ad Agatha Christie, con tinte noir attuali, brillava in ogni scena. Le sue sceneggiature erano sublimi, le sue trame creavano dipendenza e i suoi protagonisti ti facevano incollare schermo. Kristen Bell in questa serie è pazzesca.