Cos'è il Seagulling e perché è una pratica pericolosa in una relazione di coppia
Negli ultimi anni, il panorama delle relazioni interpersonali è stato influenzato da nuove tendenze, spesso negative e dannose. Tra questi, il fenomeno del "seagulling" emerge come uno dei più preoccupanti e da evitare.
Il termine "seagulling" trae ispirazione dall'atteggiamento dei gabbiani, noti per la loro ossessione verso il cibo. Questi uccelli continuano spesso a cercare cibo anche quando non ne hanno reale necessità, solamente per evitare che altri possano appropriarsene.
Anche nelle relazioni sentimentali, alcuni individui adottano comportamenti molto simili. Di seguito cerchiamo di capire meglio in cosa consiste il "seagulling" e perché è meglio starne alla larga.
Il "seagulling" si verifica quando un individuo non è realmente interessato a impegnarsi seriamente in una relazione con una persona, ma allo stesso tempo cerca di impedire ad altri la possibilità di avvicinarsi a lei.
Si tratta, quindi, di voler esercitare una sorte di controllo sull'altro/a, anziché nutrire un reale interesse o affetto. E questo fenomeno si può manifestare in diversi modi.
Chi pratica il "seagulling" solitamente ha la tendenza a mantenere la persona in attesa, dandole continuamente false speranze: una sorta di manipolazione dei sentimenti in modo da tenerla legata a sé.
Questo comportamento totalmente nocivo causa una forte confusione emotiva nella persona che lo subisce. Non permettendole di allontanarsi, può portare a gravi episodi di grande frustrazione per la vittima.
Come confermato da psicologi esperti citati dal portale metro.co.uk, tra i primi a parlare di questo nuovo fenomeno, la pandemia ha avuto un ruolo chiave nel far sviluppare questi comportamenti nocivi all'interno delle relazioni. Molte persone, in quel periodo, hanno iniziato a instaurare nuovi rapporti sentimentali per combattere la solitudine, senza delle solide basi.
Gli psicologi spiegano che il "seagulling" può essere legato all’attaccamento ansioso che le persone hanno sviluppato negli ultimi anni per paura dell'abbandono e di lasciar andare relazioni ormai finite.
Secondo l'esperta di relazioni online Charisse Cooke, citata da Metro: "Come esseri umani, non siamo molto bravi a gestire le perdite. Quando qualcuno entra ed esce dalla nostra vita, è comunque una perdita, grande o piccola che sia."
"Il pensiero che quella persona possa stare con qualcun altro può suscitare in noi emozioni molto forti, poiché ci ricorda che abbiamo perso qualcuno e che ora condivideranno la loro vita – e il loro letto – con qualcun altro", ha aggiunto.
Sono quindi la paura della perdita, insieme al possesso, a spingere chi pratica il "seagulling" a trattenere l'altra persona, creando un circolo vizioso in cui entrambe le parti rimangono bloccate in un rapporto assolutamente nocivo.
Per poter uscirne, secondo gli esperti, è importante cambiare prospettiva, considerando la fine di una relazione non come una sconfitta o fallimento, bensì, come un passo necessario per affrontare altre esperienze che la vita offre.
Concentrarsi su stessi e sul proprio benessere è un altro passo essenziale per poter liberarsi da questa nociva condizione. Attività come la meditazione o anche condividere la propria esperienza con gli amici più fidati può aiutare a scoprire un nuovo equilibrio.
Sia per la persona che pratica "seagulling" che per chi ne è vittima, nel caso in cui le emozioni negative diventino difficili da gestire, rivolgersi a uno specialista sarà la giusta strada per sviluppare gli strumenti adeguati per riuscire a venirne fuori con serenità.
In conclusione, lasciare andare una persona è il modo migliore per potersi aprire a nuove e vantaggiose opportunità che la vita ci offre, magari costruendo delle relazioni più genuine e sane.