Ecco perché Steve Jobs ha dovuto nascondere la sua Porsche
Steve Jobs, il cofondatore di Apple Inc., imprenditore e visionario verrà per sempre ricordato per la sua genialità e creatività che gli ha permesso di scrivere un pezzo fondamentale della storia della tecnologia. A dimostrazione del fatto che il suo talento abbia lasciato un'impronta nel mondo, ci sono più di un milione di messaggi di persone da ogni parte della pianeta che hanno voluto ricordarlo con affetto e ammirazione, tutti raccolti da Apple.com.
Su di lui sono tanti gli aneddoti e le curiosità raccontate, anche dallo stesso Jobs, che negli ultimi anni, prima di morire per un cancro nell'ottobre del 2011 all'età di 56 anni, aveva mostrato la sua disponibilità nel raccontare la storia dei suoi successi.
Dopo la sua morte, molti amici e colleghi lo hanno spesso ricordato con divertenti episodi che lo vedevano come protagonista, come quello sulla Porsche raccontato da Randy Adams e riportato su Forbes.
Il fatto risale al 1985, periodo in cui Steve Jobs aveva appena lasciato la Apple Inc. e stava lavorando nella sua nuova società, la NeXT Computer.
All'epoca l'ingegnere di software Randy Adams aveva mostrato riluttanza a tornare a lavoro con Jobs nella NeXT Computer, dopo le sue dimissioni alla Apple Inc.
Ma Steve Jobs cercò di convincerlo a tutti i costi per farlo tornare a lavorare con lui, lasciandogli questo messaggio in segreteria: "La stai perdendo, Randy. Questa è l'occasione di una vita, e la stai sprecando.", secondo Forbes. Ovviamente Adams accettò.
I due colleghi avevano acquistato lo stesso modello di Porsche, la 911, e per evitare ammaccature e graffi avevano deciso di parcheggiarle l'una accanto all'altra occupando tre posti auto.
Ma un bel giorno, Steve Job si precipita nell'ufficio di Randy Adams dicendogli che dovevano far sparire le auto il più presto possibile.
La dichiarazione di Adams su Forbes: "Ho detto, 'Perché?', e lui ha detto: 'Randy, dobbiamo nascondere le Porsche. Ross Perot sta arrivando e sta pensando di investire nella società, e non vogliamo che pensi che abbiamo un sacco di soldi.'
Le auto alla fine furono nascoste sul retro degli uffici della NeXT Computer, la sede della società si trovava a Palo Alto, in California (Stati Uniti).
L'incontro con Ross Perot (nella foto con Steve Jobs) ha ottenuto i frutti sperati: l'imprenditore ha investico circa 20 milioni di dollari nella nuova società di Jobs, di cui ha fatto parte anche del consiglio di amministrazione.
Adams conserva molti altri ricordi e storie divertenti con protagonista Jobs, come quella volta che il fondatore di Apple fece attendere Bill Gate un'ora prima di riceverlo.
Era l'autunno 1986, e Bill Gates si presentò alla NeXt per un incontro. L'addetto alla reception immediatamente avvisa Jobs dell'arrivo del fondatore di Microsoft. Adams ricorda: "L'ho visto seduto nel suo ufficio, non molto impegnato. Ma non si è alzato né ha chiamato Gates. In effetti, lo ha lasciato ad aspettare nell'atrio per un'ora. Questola dice lunga sulla loro rivalità". Le sue parole su Forbes.
Ovviamente Adams e altri ingegneri ne hanno approfittato per scambiare due chiacchiere con Gates: "Ci siamo divertiti e abbiamo passato un'ora a parlare con lui fino a quando Steve finalmente lo ha chiamato."
Altro aneddoto che ormai è passato alla storia su Jobs risale a parecchi anni dopo, al 2007, periodo in cui era già ritornato alla Apple e stava lanciando il suo primo iPhone!
Durante la presentazione del primo modello di iPhone, Steve Jobs davanti a migliaia di fan di Apple al Macworld Expo telefonò a un punto vendita della famosa catena di caffè statunitense Starbuks, ordinando... ben 4.000 caffèllatte da asporto!
Il fondatore di Apple ha subito riagganciato dicendo alla barista: "No, stavo scherzando. Ho sbagliato numero. Arrivederci!", le sue parole riportate da Macrorumors.com.
Qualche tempo dopo la rivista Fast Company è riuscita a rintracciare la barista, la quale ha dichiarato: "Onestamente, sono rimasta scioccata. Non ho mai sentito qualcuno ordinare 4.000 caffellatte da portare via. Non ho detto nulla perché ero sconcertata. Ma la mia prima impressione è stata che fosse uno scherzo. Sembrava un gentiluomo.", secondo Macrorumors.com.
Questi sono solo alcuni degli aneddoti che riguardano il famoso imprenditore, ma bastano per dimostrare la sua creatività, intraprendenza e senso dell'umorismo, caratterisitche che gli hanno permesso di essere considerato ancora oggi una figura fondamentale nella storia del settore informatico.
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