Film adattati dai videogiochi: ma perché sono (quasi sempre) un flop?
Hollywood ha cercato di sfruttare l'enorme popolarità dell'industria del gaming negli ultimi trent'anni, ma praticamente ogni tentativo si è tradotto in un grande flop. Ciò non è sfuggito a molti utenti di Internet, che hanno ribattezzato il fenomeno "la maledizione degli adattamenti di videogiochi".
La rivista New Yorker ha pubblicato recentemente un lungo articolo che spiega la maledizione e la possibilità di romperla grazie all'arrivo di una nuova serie (continua a leggere per sapere di cosa stiamo parlando). Ecco alcuni esempi di film tratti da videogiochi e i motivi per cui non hanno avuto il successo desiderato.
Immagine: thelastofus / Instagram
L'industria dei videogiochi è estremamente popolare e redditizia. Stando alle informazioni pubblicate da Statista, nel 2023 si prevede che generi un fatturato di 221 miliardi di dollari. Ma cercare di fare soldi con eccessivo cinismo di solito non va d'accordo con l'arte e l'intrattenimento.
Immagine: Fotogramma da "Super Mario Bros" (1993)
Questo è stato il primo grande tentativo di Hollywood di sfruttare la tendenza. Mario Bros. era un gioco incredibilmente popolare, un'autentica manna agli occhi dei produttori. Tuttavia, questi hanno fatto di tutto per prendere le distanze dal gioco: la locandina diceva addirittura: "questo non è un gioco".
Immagine: Fotogramma da "Super Mario Bros" (1993)
Nel film, Mario e Luigi erano in realtà idraulici di Brooklyn. La Principessa Peach era una studentessa di archeologia all'Università di New York. E poi c'è il motivo incredibilmente contorto per cui il gruppetto finisce in un universo parallelo: il regno dei funghi.
Immagine: Fotogramma da "Super Mario Bros" (1993)
Anche gli attori non erano proprio fan del videogioco della Nintendo. Bob Hoskins, l'attore britannico che interpreta Mario, ha detto che non lo conosceva fino a quando i suoi figli non gli hanno detto che era l'omino vestito da idraulico che saltellava qua e là. In seguito, l'attore ha rivelato che il film era stata la cosa peggiore che avesse mai fatto, un vero incubo.
Immagine: Fotogramma da "Super Mario Bros" (1993)
Dal lato opposto, il New Yorker sostiene che altri adattamenti hollywoodiani rispondono a critiche di questo tipo dando la priorità alla fedeltà al gioco senza considerare il modo in cui potrebbe essere trasposto su schermo. Ciò può portare a battute forzate e storie prive di senso, che possono spiazzare sia i fan che i nuovi spettatori.
Immagine: Fotogramma da "Doom" (2005)
"Doom" è stato il primo videogioco sparatutto in prima persona. Nel memento culminante dell'adattamento cinematografico, per ben cinque minuti tutta l'azione si svolge attraverso gli occhi del protagonista, interpretato da Dwayne Johnson, proprio come nel gioco. Tutto ciò che il pubblico vede del personaggio sono le mani e la pistola.
Immagine: Fotogramma da "Doom" (2005)
Alex Barasch del New Yorker descrive quella scena di "Doom" come "stordente e noiosa ... ciò che per un giocatore poteva essere un'esperienza immersiva era al limite dell'illeggibilità per uno spettatore passivo". Il film ha ricevuto solo il 18% di gradimento da parte della critica su Rotten Tomatoes.
Immagine: Fotogramma da "Doom" (2005)
Alcuni videogiochi sono già tratti da film, quindi trasformare un film in un videogioco e poi di nuovo in un film è come "tradurre un testo su Google Translate e poi tradurlo di nuovo alla lingua originale: ogni iterazione risulta più confusa della precedente", scrive Barasch. Un esempio è "Halo", un videogame fortemente ispirato da "Aliens - Scontro finale".
Gli intervistati nell'articolo affermano che il videogioco "Tomb Raider" era poco più di un "Indiana Jones al femminile". Sebbene il film del 2001 con Angelina Jolie abbia avuto un certo successo commerciale, Rotten Tomatoes gli attribuisce il 20%, affermando che la trama è "insensata" e "priva di impatto emotivo".
Un altro problema degli adattamenti dei videogiochi è la mancanza di sviluppo dei personaggi. I protagonisti dei videogiochi sono spesso definiti dalle loro abilità e dai loro obiettivi, che non sempre sono facili da tradurre sul grande schermo. Altri personaggi a volte sono lì solo per essere violentemente uccisi dai giocatori.
Sebbene il film horror ispirato all'omonimo videogioco abbia avuto abbastanza fan da diventare una saga composta da sette film, la critica ha stroncato il primo film (e la maggior parte di quelli successivi). Il giudizio di Rotten Tomatoes è che si tratta di un film rumoroso, violento, banale e sdolcinato... e con personaggi stereotipati.
Il film del 2021 si basa sul fortunatissimo franchise che, in sostanza, ruota attorno alla soddisfazione di picchiare un altro giocatore. Il Guardian ne parla come di un adattamento "da guardare da ubriachi a tarda notte nel migliore dei casi". Le recensioni positive si sono limitate a esaltare la violenza grafica del film.
Immagine: Fotogramma da "Mortal Kombat" (2021) tramite WarnerBros
Ciò che la maggior parte delle persone ama dei videogiochi è esplorare un nuovo mondo e fare delle scelte. Ma quando si traducono queste idee sullo schermo, gli sceneggiatori devono appiattire la storia e prendere quelle decisioni per gli spettatori. Ciò può disaffezionare i giocatori abituali. Dal canto loro, i nuovi arrivati possono trovare confusa una trama che cerca di contenere tutto al suo interno.
Foto: Sam Pak / Unsplash
"Assassin's Creed" è un pluripremiato gioco open-world ambientato nel XII secolo in cui il giocatore va in giro per compiere un omicidio dietro l'altro. L'adattamento cinematografico è stato stroncato dalla critica. Rotten Tomatoes scrive che "nonostante sia indiscutibilmente il miglior film mai tratto da un videogioco, rimane un'arrancante delusione, infarcita di CGI, senz'anima e dalla trama confusionaria".
La nuova serie HBO "The Last of Us" è basata sull'omonima serie di videogiochi di successo. Narra la storia di due sconosciuti che attraversano un'America post-apocalittica infestata da zombi. La tanto pubblicizzata première su HBO è avvenuta lo scorso 15 gennaio.
Immagine: thelastofus / Instagram
Il videogioco si discosta dalla tendenza "open world" e si basa su una narrazione lineare, che ne favorisce l'adattamento allo schermo. È stato inoltre co-scritto dal creatore del gioco Neil Druckmann e Craig Mazin, noto soprattutto per aver scritto la pluripremiata miniserie "Chernobyl".
Immagine: "The Last of Us" / HBO
Le prime recensioni sono state estremamente positive, con un'approvazione del 97% su Rotten Tomatoes a pochi giorni della première. Il New York Magazine osserva che è destinato a diventare il prossimo trend topic di Twitter. La BBC lo definisce "il miglior adattamento di un videogioco di sempre".
Immagine: thelastofus / Instagram
Ma pare che il 2023 sarà carico di sorprese. Oltre a "The Last of Us", sono in arrivo altri nuovi adattamenti di videogiochi. Secondo il New Yorker, solo Netflix ne ha annunciati più di una dozzina, mentre Paramount+ e Amazon hanno in cantiere produzioni basate su "God of War" e "Halo".
"The Super Mario Bros Movie" è una commedia d'avventura animata la cui première è prevista per il mese di aprile 2023. Chris Pratt presterà la sua voce a Mario e Anya Talyor-Joy alla Principessa Peach. In questa occasione il creatore di "Mario", Shigeru Miyamoto, sarà il co-produttore. Riusciranno queste produzioni a sfatare la maledizione?
Immagine: fotogramma dal trailer tramite thesupermariobros.movie