La metamorfosi di Nastassja Kinski: un viaggio dal successo degli anni '80 ad oggi
Ci ha donato interpretazioni memorabili in film come "Paris, Texas" (1984) e "Tess" (1979), che l'hanno trasformata in una vera e propria icona del cinema. La sua carriera e vita personale hanno costantemente attirato l'attenzione dei media fino al suo ritiro dalle scene. Ma che fine ha fatto oggi Nastassja Kinski?
Nastassja Kinski (classe 1961) è una figlia d'arte. Sua padre era il noto attore tedesco Klaus Kinski ("Per qualche dollaro in più" (1965) o "Quién sabe?" (1966)), la cui figura ha rivestito un ruolo chiave nella vita dell'attrice (e non propriamente positiva). Nel suo libro autobiografico, infatti, la sorella di Nastassja, Pola, ha descritto loro padre come un orco che aveva a b u s a t o di lei tra i 5 e i 19 anni.
Nastassja Kinski, però, non ha mai dichiarato ufficialmente di essere stata vittima di sua padre, sebbene in un'intervista al Corriere della Sera, poco prima di partecipare alla Mostra del cinema di Venezia nel 2015, abbia affermato: "Sono orgogliosa di mia sorella, della forza che ha avuto nello scrivere un libro del genere. Conosco il contenuto, ho letto le sue parole".
Lei, invece, è sempre stata riluttante a esporsi sull'argomento e ha sempre preferito non parlare apertamente della sua vita familiare. Secondo il giornale spagnolo La Vanguardia, dopo la rottura dei genitori, l'attrice insieme alla madre e alla sorella sono state costrette a vivere in una comune di Monaco in condizioni economiche precarie.
Nastassja Kinski iniziò a muovere i primi passi nel mondo artistico come giovanissima modella e attrice. "Falso movimento" (1975), del regista tedesco Wim Wenders, ha segnato il suo debutto nel cinema, a cui hanno fatto seguito molti altri film diretti da importanti registi.
"Una figlia per il diavolo" (1976) a fianco di Christopher Lee o "Così come sei" (1978), questa volta al fianco di Marcello Mastroianni, sono i film che la vedranno impegnata verso la metà degli anni '70. È in quel periodo che Nastassja Kinski diventa la protetta di Roman Polański.
Diretta dal regista franco-polacco, nel 1979 Kinski recita nel film "Tess" e la sua interpretazione le vale il premio Golden Globe come New Star of the Year, consolidando la sua posizione come star internazionale.
Gli anni '80 sono stati quelli più produttivi della carriera dell'attrice berlinese, un periodo costellato da tanti successi, tra cui "Il bacio della pantera" (1982 - foto) diretto da Paul Schrader e "Un sogno lungo un giorno" (1982) di Francis Ford Coppola.
Nel 1984 arriva l'altro ruolo che l'ha consacrata star del cinema: "Paris, Texas", diretta di nuovo da Wim Wenders. Il film vincerà la Palma d'oro al Festival di Cannes dello stesso anno.
Verso la fine degli anni '80 Nastassja decise di trasferirsi in Italia. Nel Bel Paese lavorerà al fianco di grandi registi, tra cui Lina Wertmüller (in foto) che la volle nel meraviglioso film "In una notte di chiaro di luna" (1989); o Francesco Maselli che la scelse per "L'alba" e "Il segreto", entrambi rilasciati nel 1990.
In Italia Nastassja Kinski è stata la protagonista anche de "Il sole anche di notte" (1990) dei fratelli Paolo e Vittorio Tavani, e de "La bionda" di Sergio Rubini.
Nel 1993, risponde alla chiamata di Wim Wenders che la vuole per la terza volta in un suo film: "Così lontano così vicino". L'attrice decide allora di tornare a vivere negli Stati Uniti. È quello il periodo in cui il suo successo inizia lentamente ad affievolirsi.
Ciononostante, negli Stati Uniti l'attrice è impegnata in numerose produzioni, anche se con un minor impatto, tra cui "Complice è la notte" (1997 - foto) "Due padri di troppo" (1997), "Delitto imperfetto" (1998), "Amori in città... e tradimenti in campagna" (2001), "Paradise Found" (2003) e "Sugar" (2012). La sua filmografia è decisamente estesa, contando oltre 60 film al suo attivo.
Al di là del cinema, poi, Nastassja Kinski ha lavorato anche per la televisione, seppur sporadicamente. Ha preso parte ad alcuni episodi di serie televisive quali "The Great War and the Shaping of the 20th Century" (1996), "The District" (2001), "Le relazioni pericolose" (2003) e ultimamente è tornata a recitare con una piccola parte in "Poquelin & de Beaumont" (2022).
Dal 2010 in poi' l'attrice si è progressivamente allontanata dalle scene. Nel 2016 ha tentato un ritorno sulle scene, partecipando come concorrente a "Let's dance", la versione tedesca del noto format, e nel 2017 come ospite alla trasmissione italiana "Ballando con le stelle" (foto).
Per quanto riguarda la sfera affettiva di Nastassja Kinski, secondo il giornale spagnolo La Vanguardia, Roman Polanski in un'intervista del 1994 ammise di aver avuto una relazione con la giovane attrice quando lei aveva soltanto 15 anni e lui ne aveva 43.
Nel 1984 ha sposato il regista egiziano Ibrahim Moussa, con il quale ha avuto due figlie, Aljosha e Sonja Kinski, oggi entrambe fotomodelle.
Dopo il divorzio dal regista egiziano, la Kinski ha iniziato una relazione col grande produttore musicale Quincy Jones. Dalla loro unione, nel 1993, è nata Kenya Julia Miambi Sara, anche lei oggi modella.
Successivamente le sono stati attribuiti tanti altri flirt e relazioni tra cui, come riporta famousfix.com, quella con Gérard Depardieu o con l'attore Rick Yune (in foto).
Nel 2015, in Italia, durante la già citata Mostra del cinema di Venezia, Nastassja Kinski è riapparsa sulle copertine dei più noti magazine internazionali per aver gettato del v i n o rosso, in segno di disapprovazione, su un giornalista del Corriere della Sera, al quale aveva rilasciato un'intervista via mail nelle settimane precedenti.
Non è mai stato chiarito del tutto il motivo di tale atteggiamento. Lo stesso giornalista, Valerio Cappelli, sostiene di non aver mai capito la motivazione di quel gesto. In seguito il giornalista, in un suo articolo, farà sapere di essere stato contattato dalla manager dell'attrice in segno di pace.
Sebbene siano passati molti anni da quando Nastassja Kinski ha scelto di ritirarsi dal panorama mediatico, il suo incanto sembra non aver risentito del tempo, rimanendo ancorato all'era che l'ha vista brillare come protagonista indiscussa del cinema internazionale.