L'ingombrante eredità di un Berlusconi 'compratore compulsivo': 25.000 quadri che Sgarbi chiama 'croste'
Con un testamento di 3 pagine scritte a mano, Silvio Berlusconi ha consegnato ai suoi eredi un ingente patrimonio dal valore che oscilla tra i 4 e i 5 miliardi di euro.
L'impero di Berlusconi, al di là degli asset azionari, comprende anche un vasto portafoglio di immobili, yacht, fondi, conti correnti e... opere d’arte.
Non tutte le opere d'arte di Berlusconi, però, si trovavano sulle pareti delle sue ville. Stando alle ultime notizie, un incredibile numero di esse, infatti, sarebbe conservato in un hangar nei pressi della storica residenza di Berlusconi ad Arcore.
Secondo quanto riportato da RAI News, si parlerebbe di un totale di circa 25.000, tra quadri e statue.
Come scrive La Repubblica, si tratta dell'eredità "più scomoda" che l'ex premier abbia lasciato ai suoi eredi e, sicuramente, quella più "ingombrante". Ma il problema non riguarda solo le sue dimensioni.
Secondo quanto dichiarato da Vittorio Sgarbi (nella foto), critico d'arte e Sottosegretario di Stato al Ministero della cultura, la maggior parte dei quadri conservati nell'hangar sarebbero opere di poco valore.
Si tratta di dipinti che, per lo più, raffigurano paesaggi urbani, donne e Madonne e che, secondo quanto riportato da insideart.eu, Berlusconi avrebbe acquistato da mercanti d'arte napoletani e, soprattutto, in televendite su canali televisivi locali.
Su Art Tribune Sgarbi definisce questi quadri delle "croste" che sarebbero costate all'ex premier "complessivamente circa 20 milioni di euro". Insomma, un investimento non proprio oculato.
"In realtà sarebbe stato meglio averne 2.400 buone che 24.000 così e così", ha commentato il critico, che, secondo insideart.eu, già in passato aveva consigliato a Berlusconi di limitare i suoi investimenti a un numero minore di opere, ma con più valore.
Ai consigli di Sgarbi, si erano aggiunti anche quelli del mercante d’arte di fiducia di Berlusconi, Cesare Lampronti, che, come riporta sempre insideart.eu, ha definito l’ex premier come un acquirente impulsivo, consapevole del fatto che le opere che stava comprando non avessero alcun valore.
"Ce ne saranno sei o sette interessanti", ha ribadito Sgarbi, aggiungendo che la "distruzione [del resto della collezione, ndr] non sarebbe un delitto".
Per gli eredi quest'eredità "ingombrante" ha anche un altro costo aggiunto, quello dell'affitto e della gestione del capannone in cui è custodita. Secondo La Repubblica, staremmo parlando di circa 800.000 euro annui.
Nella foto: Pier Silvio Berlusconi e la sua compagna Silvia Toffanin
Mantenere una collezione d’arte di scarso valore ad un costo elevatissimo, insomma, potrebbe spingere i figli di Berlusconi a disfarsene. Secondo il Corriere della Sera, però, la collezione "non si tocca, almeno per ora".
In una nota riportata dal Corriere, infatti, sembrerebbe che la famiglia non abbia intenzione di liberarsi dell’ingombrante risultato degli investimenti d'arte di Berlusconi, in quanto "al di là del valore economico, ne ha sicuramente uno affettivo”.
Nella foto: Marina, Pier Silvio e Paolo Berlusconi
Quale sarà il futuro della collezione, insomma, non è ancora stato stabilito. Ma c’è chi pensa di farne addirittura un’attrazione turistica.
Come ha dichiarato Sgarbi ad Art Tribune: “Se potessimo vedere in un museo le opere raccolte in questi enormi magazzini, per la gente che capisce poco d’arte sarebbe un divertimento.”.
L'unica cosa certa è che, qualunque decisione finirà per prendersi in merito ai quadri di Berlusconi, dovrà essere presa in fretta, perché, secondo Repubblica, le tele sarebbero state già attaccate dai tarli. La natura, insomma, potrebbe decidere per tutti.
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