Le città italiane in cui si vive meglio: podio (a sorpresa) per Milano
Qual è la città con la migliore qualità di vita in Italia? L’edizione 2024 dell’indagine annuale condotta da ItaliaOggi e Ital Communications, in collaborazione con l’Università Sapienza di Roma, ha portato alla luce una sorprendente rivelazione in cima alla classifica delle città italiane.
"Lo studio di Italia Oggi e Ital Communications si articola in 93 indicatori di base che raggruppano elementi come il lavoro, gli affari, la sicurezza, l’ambiente e la giustizia" ha spiegato Marino Longoni, condirettore di ItaliaOggi, citato da Il Fatto Quotidiano.
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A vincere la classifica, a grande sorpresa, è Milano. A quanto pare, secondo il rapporto, sarebbe la città italiana con la migliore qualità della vita. Tra gli elementi valutati ci sono: servizi, soglia di reddito, infrastrutture e vitalità del tessuto produttivo.
Medaglia d'argento per la città di Bolzano, un presenza costante tra le prime dieci posizioni di questo tipo di classifiche.
Guadagna ben cinque posizioni Monza e Brianza. La provincia lombarda si aggiudica la terza posizione nella classifica delle città italiane che offrono le migliori condizioni di benessere alla popolazione.
Quarta posizione per Bologna. I motivi? "La capacità di coniugare sviluppo economico, sostenibilità ambientale e alti livelli di sicurezza e benessere", secondo quanto riportato da Rai News.
Trento, invece, si guadagna la quinta posizione di questa classifica. Anche per la città del Trentino- Alto Adige, i motivi sono gli stessi elencati per Bologna.
In fondo alla classifica, invece, Caltanissetta, 107º posto, Reggio Calabria, 106º ed Agrigento 105º (in foto). Da notare che Reggio Calabria ha perso 11 posizioni rispetto alla classifica del 2023.
Meritano una segnalazione: le 20 posizioni perse da Savona, finita al 63º posto, e la forte rimonta di Ferrara che invece dal 48° è passata al 27º posto.
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Secondo i dati rilevati dall'indagine di ItaliaOggi – Ital Communications, in generale, il livello di qualità della vita ha subito un lieve peggioramento rispetto al 2023, anno in cui il "livello buono o accettabile" era attribuibile a 64 province. Quest'anno invece le province appartenenti a questo gruppo sono 62.
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