La maledizione dei 27: i grandi artisti morti a quest'età

Il Club 27
Artisti preoccupati
Chi sono i membri del Club 27?
Robert Johnson
Anton Yelchin
Amy Winehouse
Kurt Cobain
Jonathan Brandis
Jim Morrison
Janis Joplin
Jimi Hendrix
Brian Jones
Basquiat
Kim Jong Hyun
Fredo Santana
Harry Hains
Il Club 27

Il Club 27 è una (triste) espressione giornalistica utilizzata per riferirsi ad alcuni artisti (sopratutto musicisti e attori) morti a 27 anni, di solito a causa della dipendenza da alcol o da sostanze illegali.  L'espressione prese piede nel 1994, dopo la morte di Kurt Cobain.

Artisti preoccupati

Non è un elenco ufficiale, né ha alcuna base scientifica: è solo una triste realtà e molte star sentono una forte preoccupazione al rispetto. Il mito del club 27 è così forte da aver ispirato numerose mostre d'arte, film e diversi romanzi.

Foto: Unsplash

Chi sono i membri del Club 27?

Robert Smith, leader di The Cure, ha detto in un'intervista alla National Public Radio che "la morte di queste star a 27 anni ha veramente cambiato il modo in cui oggi percepiamo la musica rock". Ma, chi sono i famosi membri di questo Club 27?

Foto: Krys Amon/Unsplash

Robert Johnson

Questo cantante e chitarrista di blues, noto come il Re del Delta Blues e considerato anche come il Nonno del Rock & Roll, fu il primo membro di questo club e, quindi, si considera come suo fondatore. Morì nel 1938 e la sua vita, misteriosa al pari della sua tragica morte, ha generato numerose leggende. Una tra tutte: quella del suo patto con il diavolo.

Anton Yelchin

11 marzo 1989 - 19 giugno 2016. Uno dei giovani più brillanti di Hollywood perse la vita in circostanze abbastanza strane. Il tragico evento ebbe luogo a casa sua, a Studio City (California). Dall'indagine della polizia risulta che la dinamica dell'incidente che causò la sua morte fu questa: Anton era uscito dalla sua macchina per entrare in casa, dimenticando, però, di azionare il freno a mano, e la macchina lo schiacciò contro un pilastro. La causa ufficiale della morte fu "asfissia traumatica confusa".

Amy Winehouse

14 settembre 1983 - 23 luglio 2011. Una delle migliori cantanti del mondo ha vissuto una vita fatta di alti e bassi terminata nel suo appartamento di Camden, a Londra. Le autorità trovarono il corpo senza vita di Amy Winehouse e la successiva autopsia, tre mesi dopo, rivelò che la causa della morte fu l'eccessiva assunzione di vodka. Il tasso di alcol trovato nel sangue di Amy era di 416 mg di alcol per ogni decilitro di sangue, quando la dose è considerata mortale appena oltre i 350 mg.

Kurt Cobain

20 febbraio 1967 - 5 aprile 1994. Il cantante della mitica band grunge Nirvana fu il leader della cosiddetta Generazione X, nonostante lui non amasse questa etichetta. L'artista non amava la fama e sentiva come se il messaggio delle sue canzoni non stesse arrivando alla gente nel modo giusto. Una delle sue canzoni, purtroppo, sembrava preannunciare già la sua morte 'I Hate Myself and Want to Die'.

Jonathan Brandis

13 aprile 1976 - 12 novembre 2003. A cinque anni aveva già partecipato in numerosi spot pubblicitari per la televisione. A 14 anni ottenne il primo ruolo protagonista nel film 'La storia infinita 2'. A 17 divenne un idolo mondiale grazie alla serie di TV 'SeaQuest - Odissea negli abissi' e in quel periodo riceveva circa 4.000 lettere a settimana dai suoi fan. Ma la fortuna lo abbandonò verso la fine degli anni '90, quando cominciò a ricevere soltanto ruoli secondari. La sua ultima parte nel film 'Hart's War', fu completamente cancellata e ancora oggi è considerato come il colpo di grazia per il giovane.  Fu trovato morto a casa sua, a Los Angeles.

Jim Morrison

8 dicembre 1943 - 3 luglio 1971. "Fedele al suo spirito". È la frase che c'è scritta in greco sulla tomba di Jim Morrison a Parigi. Il cantante dei The Doors è stato una vera leggenda. "È sexy, ma è morto" disse su di lui la rivista Rolling Stone, 10 anni dopo la sua morte. La sua eredità è ancora viva, oggi forse più che durante la sua vita. Morì nella vasca da bagno di casa sua a Le Marais (Parigi) per colpa di un'insufficienza cardiaca, secondo il risultato dell'autopsia, anche se c'è chi parla di un'overdose e di una cospirazione per ucciderlo con eroina pura.

Janis Joplin

19 gennaio 1943 - 4 ottobre 1970. Janis Joplin era una vera forza della natura sul palcoscenico. Si ispirava alle dive del blues come Billie Holiday, Big Mama Thornton o Ma Rainey e trionfò in concerti memorabili come quelli di Woodstock, Monterey o in Canada. C'era un solo problema: quando scendeva dal palcoscenico manifestava la stessa passione per l'alcol e le droghe, che, purtroppo, furono una costante nella vita della cantante. La notte del 4 ottobre 1970 fu trovata senza vita a casa sua, a Los Angeles.

Jimi Hendrix

27 novembre 1942 - 18 settembre 1970. Considerato uno dei migliori chitarristi rock del mondo, Jimi Hendrix ebbe una breve carriera musicale di soli quattro anni. Fu comunque sufficiente per permettergli di fare la storia della musica e di lottare contro l'industria musicale. Negli ultimi tempi, la sua vita era un caos: aveva problemi con la casa di produzione, col manager, col bassista Billy Cox, più un bimbo appena nato e un blocco dell'artista che lo aveva portato all'insonnia. Il 18 settembre 1970 prese sette volte la dose raccomandata di Vesparax per dormire, mischiata con vino. Morì soffocato con il suo stesso vomito.

Brian Jones

28 febbraio 1942 - 3 luglio 1969. Bill Wyman disse di Brian Jones: "Lui creò la banda, scelse i musicisti, trovò il nome, scelse la musica e ottenne i concerti". I Rolling Stones non esisterebbero se non fosse per lui.  Ma quando si avvicinarono troppo al pop, lui non era d'accordo, perché era un rocker puro. Poi cadde in una depressione che lo allontanò dalla band. Un mese dopo aver abbandonato i Rolling Stones, soffrì un attacco d'asma in piscina e morì. Nel film 'Stoned', che racconta la sua vita, si insinua che la sua morte, in realtà, potrebbe essere stata causata da un omicidio.

Basquiat

22 dicembre 1960 - 12 agosto 1988. L'artista con più successo della storia dell'arte afroamericana visse profondamente, creò tantissimo e morì giovane e bello. Fu partner di Andy Warhol e di Madonna e, nonostante la sua giovane età, fece più di 40 mostre in città come Parigi o New York. Era un genio, ma le sue dipendenze alla fine gli presentarono il conto. Dopo un viaggio di riabilitazione alle Hawaii, nel 1988 tornò disintossicato a New York, ma purtroppo poco dopo morì di overdose.

Kim Jong Hyun

8 aprile 1990 - 18 dicembre 2017. Noto come Jonghyun, è stato uno degli artisti musicali con maggior successo nella storia della Corea del Sud. Cantante della boy band SHINee per nove anni, nel 2015 decise di intraprendere la carriera solista. Due anni dopo fu trovato morto in un appartamento a Seul. La causa della sua morte è stato un infarto.

Fredo Santana

4 luglio 1990 - 19 gennaio 2018. Fredo Santana era un astro nascente del trap. Il suo primo disco 'Trappin' Ain't Dead' (2013) ottenne un grande successo. Sfortunatamente il cantante era dipendente da uno sciroppo per la tosse fatto in casa, che gli causò gravi problemi ai reni e al cuore. Lui stesso, qualche mese prima di morire, scrisse sui suoi Social Network: "Non  augurerei questo neanche al mio peggior nemico", parlando dei gravi dolori di cui soffriva. Morì a causa di un attacco epilettico dovuto ad un'insufficienza renale.

Harry Hains

4 dicembre 1992 - 7 gennaio 2020. La carriera come attore di Harry Hains ormai era decollata. Diversi ruoli in 'American Horror Story', 'Sneaky Pete' o 'The OA' gli avevano permesso di farsi un nome e di allontanarsi dall'ombra di sua madre, Jane Badler. Precedentemente il giovane aveva lavorato anche come modello e musicista. Fu proprio sua madre ad annunciare la sua morte su Instagram. Il ragazzo "lottava da anni con malattie mentali e con la tossicodipendenza", che furono le cause della sua morte.

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