La dura confessione sulla sua salute di uno degli attori di 'Stranger Things'
È ancora giovanissimo, eppure ha una filmografia davvero invidiabile. Finn Wolfhard, classe 2002, ha debuttato come attore all'età di 10 anni in un videoclip e a 11 anni compiuti aveva già partecipato a due famosissime serie come "The 100" e "Supernatural".
Quello che nessuno si aspettava era il salto di popolarità che "Stranger Things" (2016) e Netflix gli avrebbero dato. A soli 14 anni, nel pieno dell'adolescenza, Finn Wolfhard è diventato una baby star mondiale, cosa che l'ha messo a dura prova.
È quanto ha confessato l'attore in una sincera e applaudita intervista al magazine GQ, nella quale racconta di aver sofferto di attacchi di panico e di ansia e parla dei problemi derivanti dall'inaspettato status di superstar.
L'attore ha iniziato ad avere frequenti attacchi di panico all'età di 15-16 anni, quando era già conosciuto in tutto il mondo per il ruolo di Mike Wheeler. Fino a quel momento, tutto era andato stranamente liscio.
Foto: Netflix - "Stranger Things"
Parlando dell'inizio della serie (2016), l'attore racconta a GQ: «Avevo 13 anni e tutto andava bene all'apparenza. Non raccontavo niente perché non c'era tempo, o almeno così sembrava. Ma, in realtà, ero in piena crescita e nel mio cervello stavano accadendo molte cose».
Foto: Netflix - "Stranger Things"
Le cose che stavano accadendo nel suo cervello, come riconosce Finn Wolfhard, erano «ansie e pensieri di cui non mi rendevo conto e che dovevo nascondere per continuare a lavorare sul set».
Ovviamente, i suoi amici nella serie e nella vita reale sono stati fondamentali in questo processo di crescita. L'attore ricorda un momento particolarmente duro: dopo aver girato una scena con Gaten Matarazzo e Caleb McLaughlin, i due si sono seduti in silenzio accanto a lui e lo hanno abbracciato.
Foto: Netflix - "Stranger Things"
Gli attacchi di panico sono continuati. L'attore non ha avuto remore a ricordare quello ha sofferto sul set di "When You Finish Saving The World", un film scritto e diretto da Jesse Eisenberg e uscito nel gennaio 2023.
«Ero molto teso e nervoso perché era il primo film che facevo da adulto», ammette Finn Wolfhard. Ed è qui che è intervenuto Jesse Eisenberg che, come lui, ha iniziato a recitare da bambino e ha saputo consigliarlo su come affrontare la situazione.
Jesse Eisenberg gli disse le stesse parole che Greg Mottola aveva rivolto a lui durante le riprese di "Adventureland" (2009), quando si era ritrovato a vivere esattamente la stessa situazione di Wolfhard.
«Il nostro lavoro ci espone emotivamente e mi sorprenderebbe se non accadesse anche a te. Quindi non preoccuparti. Siamo in un mezzo bidimensionale e non sappiamo cosa ci passa per la testa». Senza dubbio, uno dei migliori consigli che si possano dare a un attore.
Foto: Netflix - "Stranger Things"
A volte ci dimentichiamo che questi giovani attori e attrici, oltre a essere ricchi e famosi, sono persone che stanno crescendo e che hanno rinunciato alla loro privacy, al loro normale stile di vita e al semplice fatto di prendere un caffè in un luogo pubblico, per fare un esempio.
È proprio questa normalità che Finn Wolfhard, il cui patrimonio ammonta oggi a 4 milioni di dollari stando ai dati di Celebrity Net Worth, ha cercato di recuperare il più possibile.
Per cominciare, ha deciso di vivere in un appartamento in affitto con amici a Los Angeles e ha terminato la scuola superiore a Vancouver (Canada). Ovviamente, una produzione come "Stranger Things" rende completamente impossibile un normale percorso scolastico.
L'obiettivo di Finn Wolfhard è semplice: continuare a lavorare come attore ma al contempo mantenere la privacy nella vita di tutti i giorni. «Non mi interessa affatto essere al centro dell'attenzione», afferma.
Ma la cosa sembra complicata. Nel corso dell'intervista rilasciata dall'attore alla giornalista di GQ Eileen Carter in un angolo di Central Park, un padre gli si è avvicinato per dirgli che sua figlia era innamorata di lui.
E lo stesso accade sui social, dove l'attore ha più di 25 milioni di follower e riceve migliaia di notifiche ogni giorno. Possiamo solo augurargli di trovare ciò che sta cercando e che, prima o poi, i ricorrenti attacchi di panico diventino un ricordo del passato.