Festival di Cannes: 'scandali' e curiosità delle passate edizioni
Il Festival di Cannes sta per aprire i battenti e nell'attesa di conoscere il fortunato vincitore della Palma d'Oro, scopri con noi i fatti insoliti, gli aneddoti e gli scandali che hanno segnato la storia del Festival.
La prima edizione del Festival doveva svolgersi prima della guerra, nel 1939, con Louis Lumière come presidente. L'attenzione generale in quel momento, però, era monopolizzata dall'invasione della Polonia da parte della Germania nazista e i festeggiamenti furono presto cancellati.
Nel 1955, nove anni dopo la prima vera edizione del Festival, la prima Palma d'oro viene assegnata a Delbert Mann per il film "Marty, vita di un timido". Il primo di una lunga e gloriosa serie!
Nell'edizione del 1960 il film "L'Avventura" di Michelangelo Antonioni fece scandalo per la sua lentezza, che provocò fischi e sogghigni durante la proiezione. Nei giorni successivi il film è stato oggetto di intense polemiche tra un pubblico estremamente diviso.
L'anno successivo fu “Viridiana” di Luis Buñuel, proiettato l'ultimo giorno del festival, a suscitare scandalo con le sue scene provocatorie che puntavano il dito contro l'ipocrisia religiosa. Criticato dal Vaticano, il film è stato censurato nella Spagna franchista.
Nel 1973 fu "La grande abbuffata" di Marco Ferreri, con un prestigioso cast franco-italiano, a suscitare scandalo. Questa storia di quattro uomini che decidono di porre fine alla loro vita per un'overdose di cibo riceve un'accoglienza burrascosa, alcuni parlano addirittura di uno spettacolo "disgustoso".
Al Festival del 1980, il regista danese Douglas Sirk doveva presiedere la giuria. Ma a causa di un errore di un assistente ovviamente alle prime armi, è stato l'attore americano Kirk Douglas a essere chiamato e ad accettare il lavoro.
Tre anni dopo, prima della cerimonia di premiazione, si era diffusa la voce che fosse il film giapponese "Furyo", con David Bowie, ad aver vinto la Palma d'Oro. Ma alla fine il vincitore era un altro film giapponese: "La ballata di Narayama"...
Sempre nel 1983, Isabelle Adjani si rifiuta di presentarsi al servizio fotografico con la troupe di "L'estate a * *assina". Per vendetta, i fotografi del festival si rifiutano di fotografare l'attrice, appoggiando la macchina fotografica a terra quando saliva le scale.
Presidente del Festival nel 1991, Roman Polanski non dava il suo nulla osta a nessun film che gli veniva presentato, ad eccezione di “Barton Fink - È successo a Hollywood” dei fratelli Coen, film realizzato in omaggio al suo lavoro. Per fargli vincere la Palma d'Oro, Polanski moltiplica le infrazioni alle regole e sconvolge il voto, prima di tornare ad essere inflessibile una volta raggiunto il suo scopo.
Dopo l'esperienza con "Barton Fink - È successo a Hollywood" di quell'anno che vinse tutto (Palma d'Oro, Premio alla regia e Premio al miglior attore per John Turturro), le regole per l'assegnazione dei premi sono state inasprite. Da tale data, nessun film può ricevere più di un premio.
Nel 1997, in occasione dell'edizione del cinquantesimo anniversario, la giuria è stata presieduta da Isabelle Adjani che ha imposto il suo rigido regime agli altri membri, obbligati a mangiare alla sua stessa tavola. In menu per Tim Burton e gli altri giurati: ravanelli, peperoni e… proteine sintetiche!
Lo stesso anno, "Funny Games" di Michael Haneke ha provocato un'intensa emozione a Cannes. Un film sulla violenza, con alcune scene considerate insopportabili dagli spettatori del festival.
Nel 1998 Roberto Benigni ha vinto il Grand Prix du Festival per "La vita è bella". L'attore italiano coglie l'occasione per rendere un omaggio speciale a Martin Scorsese, gettandosi in ginocchio davanti a un pubblico divertito e prostrandosi ai suoi piedi.
Dal 2001 il Palme Dog premia le migliori esibizioni canine nei film ufficialmente in concorso. Non c'è motivo per cui le ricompense siano tutte per gli umani!
Nel 2009 il regista danese Lars van Trier ha fatto scalpore sulla Croisette con “Antichrist”, in cui Charlotte Gainsbourg e Willem Dafoe interpretano una coppia tormentata dagli impulsi più violenti e distruttivi. Una pietra miliare nella storia del festival.
Due anni dopo, mentre presentava il suo nuovo film “Melancholia” con Charlotte Gainsbourg e Kirsten Dunst, van Trier fu espulso dal Festival dopo aver espresso la sua simpatia per… Adolf Hitler!
Nel 2019, a pochi anni dal trionfo di "La Vita di Adele", viene proiettato in tarda serata "Mektoub, My love: Canto Uno" di Abdelatif Kechiche. Questo film si svolge in una discoteca e molte scene sono considerate voyeuristiche. L'attrice principale, Ophélie Bau, che vede il film in questo momento, lascia la proiezione prima della fine.