Claire Danes, dagli anni ‘90 a oggi
Indimenticabili interpretazioni, numerosi premi e riconoscimenti tra cinema, televisione e teatro compongono il curriculum di Claire Danes, un'attrice che ci accompagna e ci fa innamorare da quando aveva 15 anni, e che continua a costruire una delle carriere più brillanti di Hollywood. Ripercorriamo la sua storia!
Claire Danes nasce a New York nel 1979 in una famiglia di artisti. Suo padre era un fotografo e sua madre una pittrice, scultrice, stilista e insegnante d'arte. Inoltre suo nonno era preside della Facoltà di Arte e Architettura dell'Università di Yale.
All'età di sei anni inizia a studiare danza moderna al Dance Theater Workshop (New York Live Arts), ma presto si interessa al mondo della recitazione e, all'età di dieci anni, entra al Lee Strasberg Theatre and Film Institute. Successivamente frequenta la New York City Lab School for Collaborative Studies e la Professional School of Performing Arts di New York.
Per portare avanti la sua passione, combinava la recitazione con gli studi obbligatori. Prendeva lezioni di 20 minuti con un tutor personale dentro il rimorchio di un camion nelle pause tra una sequenza e l'altra, come ha raccontato al Washington Post: "Giravo una scena di omicidio e poi tornavo alla mia lezione di matematica".
In questi primi anni di formazione, partecipa a diversi cortometraggi, tra cui "Sogni d'amore" (1990), che segna il suo debutto come attrice all'età di soli 11 anni e in cui lavora agli ordini del regista Milos Forman. In quegli anni partecipa anche a produzioni teatrali Off-Off-Broadway a New York.
La sua fulminea ascesa nel mondo del cinema esplode quando, all'età di 12 anni, firma il suo primo contratto professionale con l'agenzia di rappresentanza Writers and Artists, che le apre la porta a nuove opportunità, come le serie "Law & Order" e "Lifestories: Families in Crisis" o il film TV "No Room for Opal".
Dopo aver rifiutato la proposta di Steven Spielberg di far parte del cast di "Schindler's List - La lista di Schindler" (1993) per non voler abbandonare gli studi, nel 1994 arriva "My So-Called Life" e il personaggio di Angela Chase, il ruolo da protagonista con cui sale definitivamente alla ribalta.
Il personaggio di Angela Chase a cui dava vita la Danes era una studentessa quindicenne che viveva in un sobborgo immaginario di Pittsburgh chiamato Three Rivers insieme ai genitori e alla sorella. La serie drammatica, la cui voce narrante era quasi sempre quella di Angela, ritraeva i problemi degli adolescenti negli anni '90.
Follemente innamorata di un tal Jordan Catalano (interpretato da Jared Leto), Angela diventa un personaggio fondamentale per catapultare Claire Danes verso la fama. Il ruolo le vale un Golden Globe come miglior attrice e un Emmy come miglior attrice in una serie drammatica.
Claire Danes compie il salto definitivo dalla televisione al cinema nel 1994 con "Piccole donne" di Gilliam Armstrong, in cui interpreta la fragile Beth al fianco di Winona Ryder, Kirsten Dunst, Christian Bale, Susan Sarandon e Gabriel Byrne, tra gli altri.
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Nel corso degli anni '90, la Danes consolida la sua carriera con altri grandi progetti, come "A casa per le vacanze" (1995) di Jodie Foster, "L'uomo della pioggia - The Rainmaker" (1997), "U-turn - Inversione di marcia" (1997) con Sean Penn, e "I Miserabili" (1998) con Liam Neeson e Uma Thurman.
Sempre negli anni '90 presta la sua voce alla versione inglese del personaggio di San, la protagonista "selvaggia" e ostile agli umani del film d'animazione giapponese "Principess Mononoke", diretto da Hayao Miyazaki e prodotto dal celebre Studio Ghibli.
Ma se c'è un film di quegli anni per cui tutti ricordano Claire Danes è senza dubbio "Romeo + Giulietta" del 1996, libera e moderna interpretazione di Baz Lurhmann del classico della letteratura di William Shakespeare, in cui Leonardo DiCaprio si cala nei panni di Romeo.
Il grande talento che sprigionava all'epoca (e che non ha mai perso) le è valso gli elogi di numerosi registi. Lo stesso Lurhmann la ha descritta come "la Meryl Streep della sua generazione" e Oliver Stone le ha scritto una lettera di raccomandazione per studiare psicologia all'Università di Yale.
Un anno dopo aver interpretato la Giulietta di Lurhmann, Claire Danes riceve la proposta di James Cameron di affiancare Leonardo DiCaprio in "Titanic" (1997), ma l'attrice rifiuta il ruolo di Rose, che fu poi interpretato da Kate Winslet, per allontanarsi dal "livello di fama" che stava raggiungendo l'attore premio Oscar.
In merito a questo rifiuto, nel 2020 l'attrice ha detto al podcast Armchair Expert dell'attore Dax Shepard che "c'era molto interesse [per il suo ruolo di Rose], ma non ero pronta. (...) Volevo fare esperienze creative diverse e ['Titanic'] mi sembrava sulla stessa linea".
Inoltre alla rivista Variety ha rivelato: "Sono andata alla prima di 'La maschera di ferro' [la prima uscita di DiCaprio dopo 'Titanic', del 1998] e quando è entrato nella sala, sono corsi tutti verso di lui. La cosa mi ha fatto un po' impressione (...) Era qualcosa che non volevo per me".
Nel corso di quell'intervista, la Danes ha detto di voler stare lontana dai "mega-progetti", continuare a costruire la sua carriera di attrice passo dopo passo e cercare di godersi la sua giovinezza nel modo più normale possibile. Una scelta di cui non si è mai pentita, a quanto pare.
In seguito, Claire Danes ha studiato a Yale per un paio di anni prima di tornare a recitare e di essere ingaggiata nel 2002 in due dei film più interessanti della sua carriera: "The Hours", in cui interpretava Julia Vaughan, e "Igby Goes Down".
Nei primi anni 2000 l'abbiamo vista in altri film di rilievo come "Stage Beauty" (2004), "La neve nel cuore" (2005), "Shopgirl" (2005), "Stardust" (2007) e "Me and Orson Welles" (2008), oltre che nella miniserie "Temple Grandin - Una donna straordinaria" (2010).
La miniserie "Temple Grandin - Una donna straordinaria", oltre a farle vincere il suo secondo Golden Globe come miglior attrice e il suo primo Emmy nella stessa categoria, fu anche il primo passo di Claire Danes verso l'inizio di un nuovo decennio in cui il mondo della televisione ha avuto una rilevanza particolare per lei.
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La sua "nuova vita" sul piccolo schermo si è concretizzata solo un anno dopo, nel 2011, con "Homeland - Caccia alla spia", la serie thriller creata da Howard Gordon, Alex Gansa e Gideon Raff in cui Claire Danes interpreta Carrie Mathison, un'agente della CIA impulsiva e perspicace che soffre di disturbo bipolare.
Si tratta indubbiamente di una delle più grandi interpretazioni della sua carriera. Trasmessa dal 2011 al 2020 per un totale di 8 stagioni e 96 episodi, la serie le ha fatto vincere altri due Golden Globe come miglior attrice in una serie drammatica e due Primetime Emmy nella stessa categoria nel 2012 e nel 2013, oltre a un Actor's Guild Award nel 2013, tra gli altri riconoscimenti.
Negli ultimi anni ha partecipato in film come "As Cool As I Am" (2013), "Brigsby Bear" (2017) e "A Kid Like Jake" (2018), ma si è dedicata soprattutto alla televisione con serie come "Il serpente dell'Essex" (2022), in cui recita al fianco di Tom Hiddleston.
Inoltre, nel 2022 ha recitato in "Fleishman a pezzi", una miniserie di 8 episodi creata da Taffy Brodesser-Akner. Claire Danes interpreta il ruolo della protagonista insieme a Jesse Eisenberg e Lizzy Caplan.
Grazie al lavoro della Danes in questa serie nel ruolo di Rachel Fleishman, alcuni media come The Cut hanno coniato il termine "effetto Fleishman" per definire il tipo di donna in carriera di classe medio-alta che precipita in una spirale esistenzialista quando raggiunge i 40-50 anni.
Ma la sua carriera prosegue senza sosta. Presto la vedremo in "Full Circle", una serie prodotta dalla HBO in cui l'attrice lavora agli ordini di Steven Soderbergh e al fianco di Dennis Quaid. È la storia dell'indagine su un sequestro fallito che porta alla luce segreti tenuti nascosti per molto tempo e che uniscono diversi personaggi e culture a New York.
A livello personale, Claire Danes è una femminista convinta e impegnata, anche prima della nascita del movimento "Me Too" negli Stati Uniti, ed è molto critica nei confronti del trattamento riservato alle attrici a causa del loro fisico nell'industria cinematografica.
"A un gala degli Emmy, io e Lena Dunham eravamo insieme sul red carpet e siamo state criticate per il fatto di avere corpi diversi: lei era troppo grossa e io troppo magra. Mi sembra che il mio corpo sia osservato e discusso molto più di quello dei miei colleghi maschi", ha affermato l'attrice a People.
Stando a quanto riporta la rivista Vanity Fair, attualmente vive in un appartamento con due camere da letto e tre bagni nel quartiere di Soho a New York insieme al marito, l'attore Hugh Dancy, che ha conosciuto nel 2007 durante le riprese di "Un amore senza tempo" e che ha sposato con una cerimonia discreta in Francia nel 2009.
Claire Danes e Hugh Dancy hanno avuto due figli, Cyrus Michael Christopher, nato nel 2013, e Rowan, nato nel 2019. A gennaio 2023 hanno inoltre annunciato che sono in attesa del terzo figlio.
Non sappiamo se Claire Danes tornerà presto sul grande schermo, ma ciò che è chiaro è che per il momento possiamo continuare a vederla in televisione nelle serie già in corso e in quelle che devono ancora arrivare. Ma l'attrice ha ancora molto da offrire e non vediamo l'ora di scoprire quali saranno i suoi prossimi progetti...
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