Dalila Di Lazzaro, 11 anni a letto: "Dal '97 ho speso 750 mila euro in cure mediche"
Dalila Di Lazzaro, una bellezza italiana unica, che tra gli anni '70 e '80 è stata corteggiata dagli attori più famosi del panorama internazionale, ha più volte raccontato quanto sia stata difficile, ma soprattutto dolorosa, la sua vita fuori dallo schermo.
Uno degli avvenimenti che certamente ha segnato la sua vita più di ogni altra cosa è stata la perdita del suo unico figlio, Christian, che ha avuto alla giovanissima età di 15 anni.
Foto: Instagram @dalila_di_lazzaro
Purtroppo, a seguito di un tragico incidente stradale avvenuto nel 1991, Christian ha perso la vita a soli 22 anni, lasciando un vuoto incolmabile nel cuore di Dalila.
Foto: Instagram @dalila_di_lazzaro
Durante un'intervista al Corriere della Sera di qualche hanno fa ha raccontato: "Bello, alto un metro e 90. Ho scritto una canzone dedicata a lui. Ho conservato una sua camicia chiusa nel cellophane, è incredibile la forza degli odori".
Nel salotto di 'Domenica In', intervistata dall'amica Mara Venier, fa commuovere il pubblico in studio e a casa, ricordando suo figlio Christian e la sua amicizia proprio con la figlia della Venier, Elisabetta.
Ma questo non è stato l'unico dolore che ha segnato il percorso della bellissima attrice originaria di Udine. Nella stessa intervista rilasciata al Corriere, ha raccontato altri fatti davvero drammatici che hanno cambiato per sempre la sua vita.
Dalila Di Lazzaro ha conosciuto più di una volta volenza e a b u s i sin da quando era una bambina. All'età di sei anni fu v i o l e n t a ta da suo cugino: "Mia madre, quando lo seppe, reagì ma a me non disse nulla. Dopo la morte di mia sorella, prima che io nascessi, era diventata un blocco di marmo", secondo il Corriere.
Purtroppo non fu l'unico episodio di questo tipo: "A 17 anni ero modella e uno psicopatico mi puntò a una sfilata. Mi diede un appuntamento, una trappola. Alberto Lattuada ne voleva fare un film".
Qualche anno dopo, un miliardario brasiliano "che per starmi vicino comprò una tv in Italia, mi saltò addosso. Un vigliacco. Ma io sono un bisonte. Non conosco la vendetta, non riesco ad avere rancore. Ho capito quanto dolore si può sopportare nella vita".
Il dolore emotivo che Dalila Di Lazzaro ha dovuto sopportare per tutta la sua vita è stato accompagnato anche da altra sofferenza, questa volta di natura fisica, costringendola a letto per ben 11 anni.
Lo ha raccontato più volte durante diverse interviste, come quella rilasciata a Domenica In, nel 2019: "Non mi potevo muovere, avevo rotto l'atlante che è la prima vertebra".
Sempre del suo dolore cronico ne ha parlato al Corriere: "Dal ’97 ho speso 750 mila euro in cure mediche, me ne hanno rimborsati 1500. Non sono stata creduta, come se la bellezza non potesse soffrire. Poverina, è esaurita per il figlio, dicevano i medici".
Quei lunghi 11 anni bloccata in un letto l'hanno "costretta", come lei dice a Mara Venier, a scrivere. Dalila Di Lazzaro ha infatti scritto sei libri in cui raccontato la sua vita e i dolori che da sempre la tormentano.
Tra questi 'Il mio cielo. La mia lotta contro il dolore' (2006), dove oltre a parlare delle sue sofferenze sia fisiche che emotive, ricorda alcuni aneddoti con i più grandi del cinema, da Alain Delon a Jack Nicholson, tutti episodi avvenuti tra gli anni 70 e '80.
A quell'epoca Dalila Di Lazzaro era una vera icona di bellezza, corteggiatissima da nomi illustri. Purtroppo, nel mondo del cinema non ha avuto il successo che tutti si aspettavano. probabilmente perché, come lei stessa ha dichiarato a 'Domenica In', non era molto ambiziosa. Anzi, era troppo timida, nonostante la sua bellezza così ammaliante e "sfacciata".
Il film che l'ha fatta conoscere al grande pubblico è stato senza dubbio 'Oh Serafina!' (1976), diretto da Alberto Lattuada, in cui ricopre il ruolo della dolce protagonista Serafina.
A proposito di quel film, la stessa Di Lazzaro nell'amichevole chiacchierata con la Venier ha detto di essersi rifiutata di fare il provino perché dopo aver letto il libro (da cui è stato tratto) era sicura di essere lei la persona giusta. Lattuada, incuriosito, ha voluto conoscerla e le ha, effettivamente, dato la parte.
Foto: Instagram @dalila_di_lazzaro
Tra gli altri film da lei interpretati ricordiamo 'Tre uomini da abbattare' del 1980 (nella foto) con Alain Delon e 'Un dramma borghese' del 1979, diretto da Fiorestano Vancini.
Di grandi occasioni nel mondo del cinema oltreoceano per Dalila Di Lazzaro ce ne sono state tante, ma quasi tutte perse. Secondo la stessa attrice e scrittrice la sua fobia di volare in aereo le ha impedito di lavorare all'estero.
La paura di volare le è nata a causa di un brutto episodio che ha raccontato a La Stampa e che è stato riportato sul Sussidiario.net: "Ero con una mia amica e con il suo compagno decisero di affittare un aereo privato per andare alle Bahamas. Per andarci dovevamo passare sul Triangolo delle Bermuda. Non c’era più la pressurizzazione e stavano scendendo in picchiata fino a toccare l’acqua dell’oceano e siamo rimbalzati fin tanto che non ci siamo fermati."
Foto: Instagram @dalila_di_lazzaro
Il suo più grande rimpianto? Non aver accettato il ruolo che le era stato offerto nel film '007 Mai dire mai' del 1983 con Sean Connery. E come darle torto!
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