Che fine ha fatto Silvio Muccino dopo le pesanti accuse rivolte a suo fratello Gabriele?
Di Silvio Muccino, negli anni, si è parlato quasi sempre di più della sua vita privata, nient'affatto tranquilla, che di quella professionale. E spesso sono stati sotto gli occhi di tutti i dissidi con il fratello Gabriele, regista, con il quale Silvio ha iniziato la sua carriera nel mondo del cinema.
Oggi Silvio, classe 1982, non è più il ragazzino che abbiamo conosciuto grazie al primo film che ha interpretato, "Come te nessuno mai" (1999), quando aveva soltanto 16 anni. Oggi il più piccolo dei fratelli Muccino è un uomo che ha preso delle decisioni molto drastiche che lo hanno portato inevitabilmente a una vita lontana dai riflettori.
Tra queste decisioni, quella di interrompere bruscamente ogni tipo di rapporto con il fratello Gabriele e con il resto della sua famiglia. I due fratelli non si parlano dal 2007.
Secondo quanto dichiarato dallo stesso Silvio durante la famosa intervista al programma "L'Arena" del 2016, in cui ha accusato il fratello maggiore di essere un uomo violento nei confronti della ex moglie, è stato proprio il carattere e i comportamenti di Gabriele a fargli decidere di prendere definitivamente le distanze dalla sua famiglia.
In quell'occasione Silvio ha dichiarato di avere fornito falsa testimonianza davanti ai giudici in favore del fratello, denunciato dall'ex moglie Elena Majoni per violenza domestica. Le sue parole riportate dal Corriere: "Ho reso falsa testimonianza. Era una mia responsabilità e scelsi la mia famiglia anziché la verità, non me lo sono mai perdonato, avevo 24 anni e feci crac".
Il caso all'epoca fu archiviato e non fu inflitta nessuna condanna a Gabriele. Al momento i due fratelli continuano a non parlarsi, anche se nel 2021, sulle pagine del suo libro "La vita addosso", Gabriele Muccino ha scritto di aver cercato di avvicinarsi di nuovo a Silvio, offrendogli di lavorare di nuovo insieme.
"In uno degli ultimi due film cercai di fare una mossa di una forza sovrumana, di azzerare tutto ripartendo almeno professionalmente da dove avevamo interrotto. Ho scritto un personaggio per lui. Ma non ne ha voluto sapere. Ti risponde con gli avvocati e allora basta così", le parole di Gabriele Muccino tratte dal suo libro e riportate dal Corriere.
Insomma, un legame fraterno che non esiste più da anni, gli stessi anni che il mondo del cinema ha visto un Silvio Muccino sempre meno presente. Scopriamo cosa ha fatto in tutto questo tempo, ripercorrendo i momenti più importanti della sua carriera.
"Come te nessuno mai" è stato il suo film di lancio, quando era appena sedicenne, diretto dal fratello. All'epoca fu accolto con grandissimo successo, diventando l'emblema dei film adolescenziali italiani.
A quello ne sono seguiti molti altri di successo, tra cui "L'ultimo bacio", sempre di Gabriele Muccino, "Un delitto impossibile" diretto da Antonello Grimaldi e "CQ" di Roman Coppola, tutti realizzati nel 2001.
L'ultimo film diretto dal fratello a cui ha partecipato è "Ricordati di me" (2003), insieme a Fabrizio Bentivoglio, Laura Morante, Monica Bellucci e Nicoletta Romanoff. Nel film Silvio Muccino interpreta Paolo, il figlio di Giulia e Carlo Ristuccia, un ragazzo insicuro in una famiglia apparentemente normale, ma con un equilibrio molto fragile.
L'apice del successo per Silvio Muccino è stato raggiunto nel 2004 grazie al film generazionale "Che ne sarà di noi" diretto da Giovanni Veronesi: la storia di tre diciannovenni alle prese con il viaggio di maturità che cambierà per sempre la loro vita. Per questo film Muccino è stato nominato come migliore attore protagonista ai David di Donatello.
Dello stesso anno sono anche i film "Il cartaio" di Dario Argento e "La vita che vorrei" di Giuseppe Piccioni. In quest'ultimo Muccino fa un piccolo cameo.
Ancora diretto da Veronesi lo abbiamo visto in "Manuale d'amore" (2005 - per il quale ha ottenuto la candidatura come miglior attore non protagonista ai David di Donatello), mentre l'anno successivo, nel 2006, è stata la volta di "Il mio miglior nemico" insieme a Carlo Verdone, quest'ultimo attore e regista.
Da questo momento in poi la sua carriera inizia a essere meno fitta, anche se sempre molto produttiva. Nel 2008 infatti è stato regista e attore di "Parlami d'amore", tratto dal suo omonimo romanzo scritto a quattro mani con la scrittrice e sceneggiatrice, nonché sua compagna, Carla Vangelista.
Sia il libro che il film hanno avuto un grandissimo successo di pubblico: il romanzo ha sfiorato il milione di copie vendute, mentre il film si è aggiudicato il premio David Giovani.
In quegli anni, il rapporto professionale con Carla Vangelista si è fatto sempre più solido, infatti il suo film successivo "Un altro mondo" (2010), è tratto dall'omonimo libro della scrittrice.
Altro film in cui lo abbiamo visto sia come regista che come attore è "Le leggi del desiderio" (2015), la storia di un life coach che promette di cambiare la vita delle persone che lo seguono.
Tra gli ultimi film in cui ha recitato ricordiamo "The place" (2017) di Paolo Genovese e "Security" (2021) di Peter Chelsom. Di quest'ultimo è anche autore della sceneggiatura.
Insieme a Carla Vangelista ha anche scritto il libro "Rivoluzione nº 9" (2011), mentre, il suo ultimo romanzo "Quando eravamo eroi" (2018) lo ha scritto da solo.
In passato, prima delle forti dichiarazioni di Silvio, la sua compagna Carla Vangelista è stata presa di mira da Gabriele Muccino, il quale l'aveva additata come la responsabile dell'allontanamento di suo fratello dalla famiglia. Dopo qualche tempo, il regista, ha pubblicato una lettere di scuse nei suoi confronti.
I due, nonostante la differenza d'età (la Vangelista è del 1954, 28 anni più di Muccino) sembrano essere ancora molto affiatati e complici, sia nella vita privata che in quella professionale. Non ci resta che attendere che diano vita ad altre storie di successo... sia da leggere che da guardare!
Vedi anche: Alda D'Eusanio su Laura Pausini: "Mi aveva chiesto 1 milione di euro"