Quando la scienza parla al femminile: le scienziate che hanno rivoluzionato la nostra concezione del mondo
Neurologa e senatrice a vita italiana, nel 1986 ricevette il premio Nobel per la medicina per aver scoperto e identificato il fattore di accrescimento della fibra nervosa Ngf. Curiosità: Rita Levi-Montalcini amava raccontare un aneddoto: "[...] una signora a un convegno mi avvicinò: “È qui con suo marito?” chiese convinta che fossi la moglie di uno dei relatori-scienziati. “Sono io mio marito” risposi divertita, nel mio inglese che conservava l’accento italiano. Lei scosse la testa convinta che non capissi l’inglese e tanto meno che lo sapessi parlare."
Brillanti, ambizione e irrimediabilmente audaci: sono queste le caratteristiche che accomunano le donne della lista, pioniere in un campo del sapere che è stato, troppo a lungo, appannaggio esclusivo degli uomini. Eppure le loro scoperte e il loro lavoro hanno permesso di cambiare la storia del mondo. Conosciamole più a fondo!
Non tutti sanno che il mondo della programmazione informatica non ha un padre, bensì una madre e il suo nome è Ada Lovelace. Alla contessa va il merito di aver compreso, si deve il primo algoritmo della storia, il procedimento sistematico di calcolo su cui si basano i moderni computer. Una curiosità: il nome da nubile di Ada Lovelace è Ada Augusta Byron ed è la figlia di Lord Byron, il celebre poeta britannico.
Nota come la prima donna al mondo a ottenere un dottorato, trascendendo i pregiudizi della sua epoca, insegnò matematica all'università di Padova, ma non le fu permesso, in quanto donna, di diventare professoressa di teologia. Una curiosità: a lei è dedicata una finestra decorativa al Vassar College di New York.
Astronoma e matematica britannica di origine tedesca, membro della Royal Astronomical Society, a lei si deve la scoperta di 14 nebulose, 8 comete e 561 stelle. Curiosità: è stata anche la prima donna a ricevere uno stipendio per il suo lavoro.
Fisica e accademica italiana, a soli 20 anni aveva già difeso 49 tesi. Nel 1776 ottiene la cattedra di professore stipendiato di fisica sperimentale nell'Istituto delle Scienze, in un'epoca in cui alle donne era, generalmente, negato l'accesso agli studi.
Elizabeth Garrett Anderson riuscì in un'impresa che mai era riuscita a nessuna donna prima di lei: accedere alla professione medica. Curiosità: era membro della Society for Promoting the Employment of Women e una fervente attivista per l'emancipazione delle donne e fu d'ispirazione per molte altre donne dell'epoca (e non solo).
Fu una pionera nella storia della paleontologia e a lei si deve il ritrovamento dei primi scheletri completi di ittiosauro e plesiosauro, fossili marini di epoca giurassica. Curiosità: non contava su un'educazione specifica nella materia.
Considerata da Einstein come il matematico più "significativo" e "creativo" di tutti i tempi, questa fisica teorica ha un teorema che porta il suo nome che è alla base delle attuali ricerche nel campo della fisica quantistica, incluse quelle relative al bosone di Higgs. Curiosità: Fu costretta a fuggire dalla Germania durante il nazismo, dopo che le venne proibito insegnare in quanto ebrea.
Vincitrice di due premi Nobel, uno per la fisica nel 1903 e uno per la chimica nel 1911, questa chimica e fisica polacca naturalizzata francese, insieme a suo marito Pierre e ad Antoine Henri Becquerel, ha contribuito in modo fondamentale allo studio delle radiazioni e ha scoperto il radio e il polonio. Curiosità: nella storia ci sono solo 4 persone che hanno vinto più di un Nobel e solo 2 lo hanno fatto in discipline distinte.
A questa biochimica austro-americana (e a suo marito) si deve la formulazione del cosiddetto ‘Ciclo di Cori’, cioè la spiegazione del movimento dell'energia nel corpo. Curiosità: i coniugi Cori lavorarono insieme in cinquanta articoli, pubblicati con il nome dell’uno o dell’altra in ordine in base a chi dei due avesse effettuato un maggiore lavoro di ricerca. Furono la prima coppia a vincere un Nobel.
Medico statunitense, è considerata la fondatrice della cardiologia pediatrica. Ha identificato la sindrome del 'morbo blu', responsabile di alcune morti in culla, e fu grande esperta di malformazioni cardiache.
Biologa statunitense, nel 1983 ha ricevuto il premio Nobel per la medicina per aver scoperto l'esistenza dei trasposoni. I suoi studi riguardarono soprattutto esperimenti sulle pannocchie di granturco. Curiosità: iniziò a parlare di epigenetica 40 anni prima che diventasse un campo di ricerca riconosciuto.
Matematica e programmatrice statunitense, tra le altre cose coniò il termine 'debugging' quando risolse un problema nel codice di programmazione scritto per i primi computer al mondo. È una delle fugure chiave dello sviluppo del linguaggio Cobol, ideato per avvicinare il lessico informatico a quello quotidiano e per facilitare la diffusione dell'informatica.
Seconda donna al mondo a ricevere il Nobel per la fisica, dopo Marie Curie, è diventata famosa per aver proposto il 'modello a guscio' del nucleo atomico. Di origine tedesca ma naturalizzata statunitense, già giovanissima contribuì alle ricerche sul decadimento beta, per poi dedicarsi allla meccanica quantistica.
Cristallografa e biochimica del Regno Unito, nel 1964 ha ricevuto il Nobel per la chimica per i progressi nella tecnica di diffrazione dei raggi X. Nonostante un'artrite reumatoide che la accompagnò durante tutta la carriera, fu capace di determinare la struttura atomica del colesterolo, della penicillina e della vitamina B12.
Biologa e zoologa, è considerata la madre del movimento ambientalista occidentale grazie ai suoi numerosi scritti, primo fra i quali 'Primavera silenziosa'. In essi, denunciava i pericolosi effetti dei pesticidi e di alcuni altri prodotti dell'industria chimica su uomini, animali e piante.
Nota soprattutto per le sue scoperte in farmacologia, insieme al collega George H. Hitchings ricevette il Nobel per la medicina nel 1988. Tra le sue ricerce spiccano i trattamenti per l'HIV, l'herpes, i disordini immunitari e la leucemia.
Archeologa e paleontologa britannica, dedicò la sua vita allo studio dei resti di ominidi in Africa e oggi è considerata una delle figure di spicco della paleoantropologia mondiale. A lei si deve, ad esempio, la scoperta che gli australopitechi erano bipedi già 3,75 milioni di anni fa. Curiosità: alcune delle sue scoperte furono inizialmente attribuite al marito Louis.
Astronoma statunitense, è stata pioniera dello studio della rotazione delle galassie. A lei si deve lo sviluppo del concetto di materia oscura, in seguito all'osservazione di discrepanze rispetto alle leggi di Newton per quanto riguarda i moti angolari delle galassie.
Biofisica nordamericana e premio Nobel per la medicina nel 1977, ha sviluppato la tecnica del dosaggio radioimmunologico, che permette di quantificare la concentrazione delle sostanze biologiche utilizzando solo un piccolo campione di sangue del paziente.
Cristallografa e chimica britannica, fornì le prove sperimentali della struttura del dna che valsero il premio Nobel ai colleghi Wilkins, Watson e Crick. Curiosità: non ricevette mai i riconoscimenti che avrebbe meritato, in quanto le prime fotografie che scattò del modello della doppia elica del DNA le vennero rubate.
Nel 1963 fu la prima donna a viaggiare nello spazio e l'unica del primo gruppo sovietico di donne astronauta a essere davvero impiegata in missione. Curiosità: pochi anni fa è venuta alla luce la verità sul rientro a Terra della sua missione, che fu disastroso e non un successo come fu presentato alla stampa, tanto che Tereškova riuscì a sopravvivere solo per un colpo di fortuna.
Matematica, informatica ed esperta di razzi, era a capo del team che sviluppò il software per lo stadio Centaur dei veicoli di lancio spaziale. Oltre ad essere una grande scienziata, fu grande attivista per i diritti degli afroamericani e fu un apripista per le donne che vogliono intraprendere la carriera di astronauta.
Prima donna africana a vincere il premio Nobel per la pace, in Kenia ha lavorato come biologa e ambientalista ma è stata soprattutto un'attivista. Dedicò la vita a combattere il diboscamento e l'erosione del suolo, e dovette anche difendersi da bufale che le attribuivano la teoria dell'HIV come "virus per sterminare i neri".
Genetista e studiosa del cancro al seno, nella sua tesi di laurea dimostrò la teoria scientifica sulla somiglianza tra uomini e scimpanzè. Curiosità: negli anni Ottanta sfruttò la genetica per riunire i figli ai propri genitori dopo la fine della guerra civile in Argentina.
Immunologa francese, nel 2008 ha ricevuto il premio Nobel per la medicina insieme a Luc Montagnier per aver scoperto il virus dell'HIV.
Astronauta statunitense, è andata nello Spazio per la prima volta nel 1983. È stata una dirigente della Nasa e professoressa di fisica. Curiosità: è stata una delle prime persone a utilizzare il braccio robotico in orbita.
Professoressa di epidemiologia teorica, i suoi studi si focalizzano sugli agenti patogeni responsabili di malaria, influenza e meningiti batteriche e sulla loro evoluzione. Curiosità: è una grande appassionata di letteratura e i suoi romanzi, inerenti alle connessioni tra letteratura e scienza, suscitano grande interesse sia dal punto di vista scientifico sia da quello letterario.
Astrofisica italiana, ha concorso nella scoperta delle onde gravitazionali. Time e Nature l'hanno inserita nelle loro classifiche per i suoi contributi agli studi relativi allo sviluppo dei metodi gravitazionali per lo studio dell'Universo.
Matematica iraniana, nel 2014 è stata la prima donna a vincere la medaglia Fields, grazie ai suoi contributi in ambiti che spaziano dalla geometria iperbolica alla teoria ergodica fino alla geometria simplettica. Morta di cancro al seno a soli 40 anni, nella sua breve ma intensa carriera si è occupata anche di superfici di Riemann e della loro dinamica.