Putin e il suo sogno olimpico: un addio amaro
I Giochi dell'Amicizia, l'alternativa ai Giochi Olimpici che Vladimir Putin voleva realizzare, sono stati sospesi a tempo indeterminato.
Questa competizione, ideata dal Cremlino, mirava a recuperare il diritto degli atleti russi a partecipare alle competizioni internazionali.
Vale la pena ricordare che una delle prime sanzioni applicate alla Russia, dopo l’inizio della guerra contro l’Ucraina, è stata quella di escludere la maggior parte dei suoi atleti dalle competizioni internazionali. Un divieto che resta in vigore ancora oggi.
Questi Giochi dell’amicizia miravano all’integrazione degli atleti russi, ma l’idea è già fallita, poiché avrebbero dovuto svolgersi tra il 15 e il 29 settembre 2024, cosa che non è avvenuta.
L'idea della Russia era che la competizione si svolgesse tra Mosca e Ekaterinburg, ma l'Associazione Internazionale dell'Amicizia ha finito per sospendere il torneo, "dopo aver consultato diversi atleti e federazioni internazionali", come hanno fatto notare all'epoca in un comunicato.
Il timore di possibili sanzioni, secondo il 'Moscow Times', è stato il motivo principale per cui molti atleti si sono rifiutati di partecipare a una competizione non coperta dal Comitato Olimpico Internazionale.
Tre mesi dopo, un decreto presidenziale, pubblicato sul portale di informazione giuridica dello Stato russo, ha chiuso i Giochi dell'Amicizia che non si erano mai aperti e, secondo le circostanze, mai si apriranno. Oppure sì, chi lo sa.
All'epoca, Vladimir Putin presentò questi Giochi dell'amicizia come la base per "nuovi formati di cooperazione sportiva internazionale".
L'organizzazione prevedeva la partecipazione di circa 5.500 atleti nelle 20 discipline olimpiche preparate per questa prima edizione.
La realtà è ben diversa, e il sostegno all’iniziativa è stato ancora più basso, nonostante i 4,6 miliardi di rubli (circa 50 milioni di dollari) che Vladimir Putin aveva assicurato sarebbero stati distribuiti tra i partecipanti.