L'orgoglio di Marcell Jacobs alla vigilia dei Mondiali: "Sono affamato"

Marcell Jacobs ai Mondiali
Due anni dal sogno olimpico
'Riaccendere il fuoco della sfida'
Sui social
La delusione di Parigi
Una vita non facile
La 'catena degli abbandoni'
'Io ti raggiungo'
La mancanza di sentimento
Sua madre Viviana, il suo punto di riferimento
La passione per la corsa non nasce subito
Lo capisce da quel 'bacetto alla più bella'
Gli inizi nell'atletica
Rio 2016: un sogno che non si avvera
Il 2021, il suo anno d'oro
Gli infortuni e la voglia di rivalsa
Marcell Jacobs ai Mondiali

Marcell Jacobs torna alla sua prima grande sfida dell'anno, la più importante, quella dei Mondiali di Budapest. Eppure non è tra i favoriti, lui che è stato sul tetto del mondo, e lo sa bene.

Due anni dal sogno olimpico

Alle Olimpiadi di Tokio nel 2021 è salito sul gradino più alto del podio, con il tricolore in mano, recuperato da un tifoso, e lo sguardo inumidito dalla commozione. Sono passati due anni da allora e non sono stati due anni qualunque per il velocista italiano.

'Riaccendere il fuoco della sfida'

In questi ultimi tempi è guardato a vista da esperti e meno esperti, come spesso succede ai grandi campioni quando, per un motivo o un altro, smettono di vincere. Su di lui, la pressione di dover dimostrare a quanti non credono nelle sue possibilità che è lì, che è tornato, che a Budapest sarà "al 11o%", come leggiamo sul sito dell'Ansa.

Sui social

Alle dichiarazioni ai giornalisti e alla stampa, fanno eco le immagini e le parole sui suoi profili social: "Non vedo l’ora di rispondere a quella chiamata, di riaccendere il fuoco della sfida", dirà sul suo profilo Instagram il giorno dell'anniversario dell'oro olimpico.

Foto: @crazylongjumper Instagram

La delusione di Parigi

La prima (e l'unica) gara a cui ha partecipato nel 2023, prima di questo prossimo appuntamento ai Mondiali, si è conclusa con un tempo deludente per l'italiano. Il suo 10"21 di giugno a Parigi è ben lontano dal 9"80 di due anni prima a Tokio. Ci si chiede se due mesi sono sufficienti per dissipare le incognite sul suo stato fisico.

Una vita non facile

Non deve essere facile arrivare a questa gara importantissima con tale tensione, ma anche la vittoria alle Olimpiadi arrivò, citando lo stesso Marcell Jacobs in un intervista sul Corriere della Sera, "dopo anni di batoste". E neanche la sua vita personale gliene ha risparmiate.

La 'catena degli abbandoni'

Nella stessa intervista concessa a Massimo Gremellini, Jacobs si sincera sul suo passato e, soprattutto, su un punto dolente della sua vita, il rapporto con suo padre: "Il mio bisnonno ha abbandonato il nonno, mio nonno mio padre, lui me: è una specie di tradizione di famiglia.".

Foto: @crazylongjumper Instagram

'Io ti raggiungo'

Suo padre, che ha il suo stesso nome, è un ex soldato statunitense, che si trovava di stanza in Italia quando conobbe sua madre Viviana. È per questo che Jacobs è nato a El Paso, in Texas, dove vivrà per il primo mese della sua vita. Suo padre "Aveva detto a mia madre: “Tu torna in Italia che io ti raggiungo”, invece è sparito", racconterà Marcell.

La mancanza di sentimento

In un'intervista successiva, ad Aldo Cazzullo che gli chiede se avesse mai sentito la mancanza di un padre, Jacobs dirà: "All’inizio sì. Lo subivo. Poi mi sono abituato, e non ci ho pensato più. Dal restarci male sono passato alla mancanza di sentimento: papà non c’è, e basta.".

Sua madre Viviana, il suo punto di riferimento

Negli ultimi tempi, però, i rapporti con suo padre sembrano essersi ripresi, soprattutto dopo che Jacobs ha cominciato a lavorare con una mental coach. Ma anni e anni non si cancellano in un momento e il suo punto di riferimento resta comunque uno: sua madre Viviana.

La passione per la corsa non nasce subito

Ci sono atleti che iniziano a praticare il loro sport fin da piccolissimi. Non è stato, però, il caso di Jacobs, che, come racconterà lui stesso, quando era ragazzino frequentava la scuola calcio, con non buoni risultati. "Ero scarsissimo", ammetterà.

Foto: Facebook

Lo capisce da quel 'bacetto alla più bella'

Non sarà stato un grande calciatore, ma sicuramente uno dei più veloci. A quel periodo risale un simpatico aneddoto: "A sette anni faccio la prima gara con i compagni di scuola, chi vince dà un bacetto alla più bella della classe. Vinco io e da allora non mi hanno fatto più correre con loro… ".

Nella foto, insieme "alla più bella della classe" di oggi, sua moglie Nicole

Gli inizi nell'atletica

La sua grande avventura con l'atletica inizia a 11 anni, ma nel salto in lungo. Nel 2013, poi, a 19 anni, entra nel gruppo sportivo della Polizia e registra il record italiano juniores con 7,75m.

Rio 2016: un sogno che non si avvera

Il salto in lungo, però, era troppo esigente con le sue ginocchia malandate: un infortunio al quadricipite femorale sinistro nel 2015, poi, mette fine alla sua ambizione di partecipare alle Olimpiadi di Rio. Forte dei suoi tempi sulla pista, Jacobs decide di dedicarsi alla velocità, arrivando a correre in 10.03.

Il 2021, il suo anno d'oro

Dopo infortuni vari e cambi di disciplina, per Jacobs arriva il tempo della rivalsa: il 2021 è il suo anno d'oro. Vince l'oro nei 60 m piani agli europei indoor di Torun, segna il record italiano nei 100 m piani a Savona e a Tokio avviene l'impossibile: con i suoi 9''80 vince l'oro olimpico nei 100 m, con lo stesso tempo che Usain Bolt aveva stabilito alla sua ultima vittoria. Per Jacobs è un sogno che si avvera e da outsider in quel momento diventa l'uomo "più veloce del mondo", ripetendo poi l'impresa con la staffetta 4x100.

Gli infortuni e la voglia di rivalsa

Il suo ultimo successo risale agli europei 2022, quando Jacobs si aggiudica l'oro nei 100 metri piani. Gli infortuni, però continuano a segnare la carriera del velocista italiano fino al 2023. Alla vigilia dei Mondiali di Budapest, però, Marcell Jacobs lancia il suo grido di battaglia: "Il mondo mi guarda. E io sono qui. Affamato."

VEDI ANCHE: Mondiali di Atletica leggera: i record che resistono da decenni e i favoriti per batterli nel 2023

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