Le morti più scioccanti e tragiche della storia dello sport

Quando il mondo dello sport è in shock...
Ayrton Senna
Andrés Escobar
Phillip Hughes
Marco Simoncelli
Steve McNair
Nodar Kumaritashvili
Kobe Bryant
Marco Pantani
Len Bias
Dale Earnhardt
Marc-Vivien Foé
Pat Tillman
Raymond Chapman
Ulrike Maier
Chuck Hughes
Sean Taylor
Shane Warne
José Fernández
Quando il mondo dello sport è in shock...

Spesso i grandi dello sport sono visti come figure invincibili che niente hanno a che vedere con i comuni mortali. Forse è per questo che, quando vengono a mancare improvvisamente, l'impatto è così forte. Ecco alcune delle morti più scioccanti della storia dello sport.

Ayrton Senna

Il leggendario pilota brasiliano fu il secondo a perdere la vita a Imola in quel fatidico fine settimana del 1994. Roland Ratzenberger, infatti, ebbe un incidente mortale durante le qualifiche. Nonostante ciò, la gara andò avanti. Senna si schiantò contro il muretto di recinzione alla curva del Tamburello. Ricordato con grande affetto ancora oggi, la sua eredità continua a vivere nei cuori dei tifosi.

Andrés Escobar

Andrés Escobar è stato un calciatore colombiano che ha segnato un gol (che poi si è rivelato maledetto) durante una partita di Coppa del Mondo contro gli Stati Uniti nel 1994. Al suo ritorno in Colombia, dopo una serata fuori, Escobar è stato ucciso da membri di un cartello della droga, a quanto pare a causa di perdite al gioco dovute al suo gol. 120.000 persone parteciparono al suo funerale e ancora oggi i tifosi continuano a portare allo stadio fotografie che lo ritraggono.

Phillip Hughes

Phillip Hughes aveva il mondo del cricket ai suoi piedi quando nel 2014, a soli 25 anni, è stato colpito mortalmente da un bouncer mentre batteva per la sua squadra del South Australia. Con un curriculum invidiabile e appena entrato nel fiore degli anni, la sua morte ha lasciato il mondo del cricket sotto shock. In suo omaggio, i tifosi di tutto il mondo hanno lasciato simbolicamente le loro mazze sulla porta di casa.

Marco Simoncelli

Marco Simoncelli aveva solo 24 anni e una brillante carriera davanti a sé quando ha perso la vita in seguito a uno dei più brutti incidenti della storia del motociclismo, avvenuto il 23 ottobre 2011 sul circuito di Sepang, durante il Gran Premio della Malesia. Il pilota italiano venne investito da Colin Edwards e da Valentino Rossi, per il quale "niente è stato più come prima da quel giorno".

Steve McNair

Dopo una carriera storica nella NFL, tra cui 4 Pro Bowl e un premio MVP, McNair si era già ritirato quando è stato ucciso a colpi di pistola dalla sua amante nel 2009. Il giocatore aveva quattro figli che si trovavano in casa al momento dell'omicidio. Quell'anno i Tennessee Titans, con i quali McNair ha giocato per la maggior parte della sua carriera, apposero sui loro caschi un adesivo con il numero 9 in suo omaggio.

Nodar Kumaritashvili

Il luger georgiano stava effettuando l'ultimo allenamento prima delle Olimpiadi invernali del 2010 a Whistler quando è avvenuto l'incidente fatale. La sua morte sconvolse gli altri atleti, che avrebbero dovuto gareggiare sullo stesso percorso pochi giorni dopo. Pur avendo preso in considerazione l'idea di ritirarsi, la squadra olimpica georgiana alla fine decise di gareggiare e di "dedicare i propri sforzi al compagno scomparso".

Kobe Bryant

L'ex campione di pallacanestro era diventato l'allenatore della squadra di basket della figlia. La sua vita, però, è stata tragicamente interrotta il 26 gennaio 2020, quando Bryant e sua figlia Gianna si stavano recando a una delle sue partite in un elicottero privato insieme a degli amici e ad almeno una compagna di squadra. A causa della nebbia, l'elicottero si è schiantato, provocando la morte di tutti i passeggeri a bordo. Il mondo della pallacanestro è rimasto sotto shock. Si sono susseguiti numerosi tributi da parte dei giocatori e dei fan di tutto il mondo.

Marco Pantani

"Il Pirata" era considerato uno dei più forti scalatori puri della storia del ciclismo, ma la sua figura è una delle più controverse dello sport italiano a causa delle accuse di doping, rivelatesi poi infondate. Le circostanze della sua morte, avvenuta nel 2004, non sono state ancora del tutto chiarite. L'autopsia rivelò che il decesso fu conseguenza di un'overdose di sostanze stupefacenti e psicofarmaci.

Len Bias

A soli 22 anni, Len Bias è deceduto nella sua stanza del college, mentre festeggiava con gli amici dopo aver realizzato il sogno di una vita: essere selezionato per l'NBA. Preso al secondo posto assoluto nel draft del 1986 dai Boston Celtics, Bias era avviato a una grande carriera. Nelle prime ore del mattino successivo, dopo aver festeggiato tutta la notte, è collassato e non è stato possibile rianimarlo.

Dale Earnhardt

Forse il nome più famoso della NASCAR, Earnhardt è stato sette volte vincitore della NASCAR Cup Series ed era molto amato dai fan. La sua morte è avvenuta in un incidente all'ultimo giro della Daytona 500, dopo 27 anni di carriera. Ancora oggi, nel terzo giro di ogni gara gli appassionati mostrano tre dita in memoria del grande pilota, che in pista correva con il numero 3.

Marc-Vivien Foé

Verso la fine di una partita di Confederation Cup contro la Colombia nel 2003, il calciatore camerunese Marc-Vivien Foé si è accasciato nel cerchio di centrocampo. Sebbene gli sia stata praticata una rianimazione cardiopolmonare d'emergenza per quasi un'ora, Foé è deceduto poco dopo. La causa della morte è stata una cardiomiopatia di origine ereditario. Tutte le nazionali partecipanti hanno reso omaggio al giovane giocatore.

Pat Tillman

Il giocatore di football americano Pat Tillman è stato ucciso da fuoco amico mentre combatteva per il suo Paese in Afghanistan nel 2004. In seguito agli attentati dell'11 settembre 2001, abbandonò la NFL per unirsi all'esercito statunitense. Il suo ricordo continua a vivere anche grazie alle statue commemorative situate presso la sua alma mater Arizona State e lo stadio degli Arizona Cardinals.

Raymond Chapman

La morte di Raymond Chapman nel 1920 provocò cambiamenti radicali nel suo sport, il baseball. Il giocatore si trovava nel box di battuta di fronte al lanciatore degli Yankees, Carl Mays, quando venne colpito alla testa da una palla. Dodici ore dopo fu dichiarato morto. In seguito al tragico incidente, le regole furono modificate per garantire che le palle fossero sempre pulite e facili da vedere; inoltre, si stabilì l'obbligo di indossare il caschetto per i battitori.

Ulrike Maier

La sciatrice alpina austriaca moriva tragicamente a gennaio del 1994 sulla pista di Garmisch-Partenkirchen, in Germania. Ulrike Maier stava percorrendo il tratto finale della pista a grande velocità quando cadde e andò a sbattere contro un cumulo di neve, perdendo il casco. La sciatrice aveva conquistato in totale venti podi di Coppa del Mondo in carriera.

Chuck Hughes

Hughes continua a essere l'unico giocatore della NFL a essere deceduto in campo. La sua morte avvenne nel 1971, quando aveva 28 anni, in seguito a un attacco di cuore mentre rientrava nella mischia offensiva. La partita andò avanti e i giocatori seppero della sua morte solo in seguito. Tutti i giocatori e gli allenatori parteciparono al suo funerale a San Antonio.

Sean Taylor

Sean Taylor era considerato negli Stati Uniti una star del football americano. Giocatore dal grande talento e dall'instancabile voglia di migliorarsi, è stato ucciso nel 2007 a soli 24 anni durante un tentativo di furto nella sua casa. Tutte le squadre della lega hanno ricordato Taylor indossando adesivi con il numero 21 e facendo minuti di silenzio in campo.

Shane Warne

Considerato uno dei più forti lanciatori della storia del cricket, l'australiano Shane Warne è scomparso nel marzo 2022 all'età di 52 anni. Warne ha una tribuna intitolata a suo nome nel suo amato Melbourne Cricket Ground, un giusto tributo a quello che forse è il miglior crickettista di sempre.

José Fernández

José Fernández si stava affermando come uno dei lanciatori di baseball più brillanti della MLB quando nel 2016 ha perso la vita in un drammatico incidente con la sua barca a Miami Beach. Altre due persone sono rimaste uccise nello schianto contro con gli scogli. I Miami Marlins hanno reso omaggio al giocatore 24enne indossando la sua maglia per la partita del giorno successivo, che hanno vinto per 7-3.

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