Chris Hoy continua a essere un esempio mentre lotta contro una malattia devastante
Sir Chris Hoy, leggenda del ciclismo britannico e vincitore di sei medaglie d'oro olimpiche, ha condiviso pubblicamente la sua lotta con il cancro e ha parlato di come si sta preparando ad affrontare un futuro che, a breve termine, si prospetta molto difficile.
"Mi restano tra i due e i quattro anni di vita". Con queste parole raccolte dal Sunday Times, Chris Hoy ha rivelato a metà ottobre di essere affetto da un cancro terminale.
L'ex ciclista di 48 anni ha rivelato che le prime analisi mediche avevano individuato un tumore alla spalla. Tuttavia, ulteriori approfondimenti diagnostici hanno evidenziato la presenza di un tumore primario alla prostata, con metastasi ossee.
Dopo aver fatto i conti con la sua nuova realtà, Chris Hoy si è posto due obiettivi chiave in relazione alla sua malattia. Il primo è aumentare la visibilità delle terapie oncologiche, come ha raccontato in dettaglio a Sally Nugent di BBC Sports.
"È insopportabile", ha detto l'ex ciclista parlando della chemioterapia a cui è stato sottoposto in seguito alla diagnosi. "La chemioterapia è stata una delle sfide più grandi che abbia mai affrontato. Entrare in un reparto oncologico, vedere persone molto malate e sentire che stai guardando al tuo futuro", ha affermato.
"Mi hanno messo guanti e calze a -27ºC e uno strato di ghiaccio per non perdere il senso del tatto e minimizzare la perdita dei capelli. È una specie di tortura, quindi la strategia è quella di fare un passo alla volta", racconta Chris Hoy.
Il secondo obiettivo che si è prefissato Chris Hoy è quello di facilitare la prevenzione del cancro alla prostata promuovendo la pratica dello screening tra gli uomini, per evitare che altri debbano vivere la sua stessa esperienza.
Nel suo caso, la diagnosi è arrivata all'improvviso nel settembre 2023. "Non avevo nessun sintomo, nessun segnale, niente. Avevo solo dolore alla spalla e un lieve fastidio alle costole".
"Forse se la gente vede o sente la mia storia, si creerà un interesse tale da indurre i responsabili a occuparsi di questo problema. A lungo termine, ciò potrebbe salvare milioni di vite", dice l'ex ciclista.
Il lato positivo di questa storia è che l'impegno di Chris Hoy sta producendo risultati tangibili. Al momento, l'NHS (il Servizio Sanitario Nazionale) non dispone ancora di un programma nazionale efficace per lo screening del cancro alla prostata.
È per questo che Wes Streeting, segretario alla Sanità, ha informato la BBC che il governo sta valutando la possibilità di abbassare la soglia di 50 anni di età per lo screening del cancro alla prostata in risposta all'appello di Sir Chris Hoy.
"So quale sarà l'esito finale. Nessuno vive per sempre, perciò non si deve sprecare il proprio tempo preoccupandosi per cose che non sono importanti, ma concentrarsi su ciò che veramente conta". È il messaggio che offre Chris Hoy a chiunque voglia ascoltarlo. Il grande campione ha deciso di dedicare il suo tempo a salvare vite umane e sarà ricordato come un eroe dei nostri tempi.
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