Kazu Miura: l'eterno calciatore che continua a giocare a quasi 60 anni

Storia del calcio mondiale
Il calciatore più anziano di tutti i tempi
Finché morte non lo separi... dal calcio
La sua fine non sembra molto vicina
Trasferimento all'União Desportiva Oliveirense
Ritorno nel vecchio continente
Si è formato in Brasile
Nel 1990 è tornato nel suo paese per avere successo
Uno dei leader del  Verdy Kawasaki
Verso il sogno europeo: trasferimento al Genoa
La fine del sogno italiano
Di nuovo al Verdy
Seconda avventura europea: Zagabria
Di ritorno in Giappone
Prossima destinazione: Yokohama (con sosta a Ferrol)
La Coppa del mondo per club con il Sydney FC
Anche il calcio a cinque
Successi e record a Yokohama
In prestito al Suzuka Point Getters
Una strategia di marketing?
89 partite e 50 gol con la Nazionale giapponese
Il mito giapponese che non ha mai giocato un Mondiale
Una carriera calcistica stimolante
Storia del calcio mondiale

Kazuyoshi Miura, detto Kazu, è un calciatore atipico, di insolita longevità professionale. Nato nel 1967 nella cittadina giapponese di Shizuoka, l'attaccante nipponico non solo è ancora in attività ma, per il 2023, ha anche firmato per l'Oliveirense, squadra della seconda divisione portoghese. Questo mito (un caso da studiare) torna in Europa e continua a scrivere capitoli nella storia del calcio.

Il calciatore più anziano di tutti i tempi

Nel 2021 Miura è diventato il calciatore attivo più longevo nella storia del calcio, giocando una partita nella prima divisione giapponese all'età di 53 anni e mezzo. Con questo incredibile record raggiunto, avrebbe potuto ritirarsi, ma invece non lo ha fatto, dimostrando che l'età non significa nulla.

Finché morte non lo separi... dal calcio

Già nel 2019, in un'intervista al quotidiano francese L'Equipe, l'attaccante giapponese ha  dichiarato: “Voglio giocare fino alla morte, sarà il corpo a decidere. Se sono esausto e non posso più allenarmi, allora sarà il momento. Non mi interessa diventare allenatore, presidente di club, direttore sportivo, commentatore televisivo... Il mio unico desiderio è giocare."

La sua fine non sembra molto vicina

"Quando morirò, non voglio che venga riferito che è morto l'ex giocatore Kazu Miura, ma piuttosto che è morto il giocatore Kazu Miura", ha aggiunto in quell'intervista ai media francesi.

Trasferimento all'União Desportiva Oliveirense

Così, in un sorprendente movimento di calciomercato e, come aveva già preannunciato il media giapponese Nikkan Sports nel dicembre 2022, nel gennaio 2023 Miura ha firmato con l'União Desportiva Oliveirense, squadra di seconda divisione portoghese, dove arriva dal Suzuka Point Getters, quarta divisione del Giappone.

Foto: UD Oliveirense

Ritorno nel vecchio continente

Questo acquisto segna il suo ritorno al calcio europeo, 23 anni dopo averlo visto difendere le maglie del Genoa, qui in Italia, e del Dinamo Zagabria, in Croazia, negli anni '90.

Foto: UD Oliveirense

Si è formato in Brasile

Ma ripercorriamo un po' la sua storia. Kazu Miura è nato a Shizuoka il 26 febbraio 1967. Si è formato nel calcio brasiliano, prima al Club Atletico Juventus di San Paulo e successivamente al Santos, con il quale ha firmato il suo primo contratto da professionista nel 1986.

Nel 1990 è tornato nel suo paese per avere successo

Il suo periodo brasiliano non è stato molto prolifico. Ha giocato nell' Esporte Clube XV de Novembro, nel Coritiba e, ancora, nel Santos, ma nel 1990 ha abbandonato l'avventura brasiliana per tornare in Giappone all'età di 23 anni. Nel paese natìo ha firmato per lo Yomiuri SC, squadra poi diventata il Tokyo Verdy.

Uno dei leader del Verdy Kawasaki

A quell'epoca il Verdy Kawasaki divenne uno dei membri fondatori del 'J. League', il campionato di calcio giapponese. E Miura ne è stato un grande protagonista, insieme ad altri giocatori come Ruy Ramos o Tsuyoshi Kitazawa, aiutando la sua squadra a vincere le sue prime due edizioni (1993 e 1994).

Verso il sogno europeo: trasferimento al Genoa

Nel 1993 è stato scelto come 'Calciatore asiatico dell'anno' e nel 1994 ha fatto le valigie per iniziare la sua avventura europea, al Genoa, dove è stato preso in prestito per una stagione, diventando il primo giapponese a firmare per un club italiano.

La fine del sogno italiano

Tuttavia, il suo periodo in Italia durò poco. Putroppo, ha dovuto affrontare una stagione terribile, in cui non si è adattato bene alla squadra, ci sono stati problemi con l'allenatore e, per di più, si è infortunato gravemente subendo una commozione cerebrale e rompendosi il setto nasale. È stata la fine del sogno italiano.

Di nuovo al Verdy

Nonostante avesse altre offerte dal calcio europeo, Miura ha deciso di tornare al Verdy, dove ha giocato le quattro stagioni successive ed è diventato il capocannoniere nella stagione 1995-1996 con 23 gol.

 

Seconda avventura europea: Zagabria

I suoi numeri indiscutibili in Giappone lo hanno fatto finalmente tornare in Europa nella stagione 1998-1999. È stato di nuovo preso in prestito, questa volta dalla squadra croata del Zagabria, anche se l'esperienza, ancora una volta, non fu delle migliori. Ha giocato a malapena 12 partite, riuscendo comunque a diventare il primo giocatore giapponese a giocare in Champions League.

Di ritorno in Giappone

Il suo secondo tentativo fallito in Europa lo ha di nuovo riportato in Giappone, questa volta al Kyoto Sanga Football Club, dove ha trascorso due stagioni prima di firmare per un altro dei grandi club del suo paese, il Vissel Kobe, dove ha giocato altre quattro stagioni.

Prossima destinazione: Yokohama (con sosta a Ferrol)

All'età di 38 anni, è poi passato alla seconda divisione giapponese nel 2005, firmando per il leggendario Yokohama FC. Certo, non prima di un altro piccolo viaggio europeo, diventato più che altro un aneddoto della sua carriera. Nel gennaio 2002 Miura è andato al Racing Club de Ferrol, nella seconda divisione della Spagna, per vedere da vicino come si giocava nel calcio spagnolo.

La Coppa del mondo per club con il Sydney FC

Il Yokohama FC è stata la sua squadra per 16 anni, anni in cui ha vissuto "piccole avventure" senza rompere i legami con il club giapponese, come accadde nel dicembre 2005, con un fugace trasferimento al Sydney Football Club, per giocare nella Coppa del Mondo per Club.

Anche il calcio a cinque

Nel 2012 ha anche vissuto una piccola esperienza  all'Espolada Hokkaido nel calcio a cinque, per promuovere questo sport tra i giapponesi.

Successi e record a Yokohama

Dopo alcuni anni a Yokohama, ha contribuito alla promozione della sua squadra nella prima divisione del calcio giapponese, diventando il giocatore più anziano della massima serie.

In prestito al Suzuka Point Getters

La sua avventura a Yokohama da giocatore si è conclusa nel dicembre 2021. Successivamente è andato in prestito al Suzuka Point Getters in quarta divisione, rimanendo di proprietà del suo ex club.

Una strategia di marketing?

Il suo passaggio all'União Desportiva Oliveirense è stata più che altro una strategia di marketing. Il club appartiene per il 52% al Gruppo Onodera, lo stesso gruppo che possiede lo Yokohama. E in occasione del suo centenario, che si festeggia quest'anno, ha voluto portare a termine un ingaggio dal richiamo mediatico: cosa c'è di meglio del giocatore più longevo della mondo?

Foto: UD Oliveirense

89 partite e 50 gol con la Nazionale giapponese

Con la Nazionale giapponese, ha esordito nel 1990, e ha indossato la sua maglia in 89 partite nelle quali ha segnato 50 gol, diventando il secondo miglior marcatore nella storia della squadra giapponese, solo dietro a Kunishige Kamamoto.

Il mito giapponese che non ha mai giocato un Mondiale

Miura ha fatto parte della squadra che ha vinto la Dynasty Cup e la Coppa d'Asia nel 1992, dove è stato anche il giocatore più prezioso e fondamentale per la qualificazione del Giappone ai Mondiali negli Stati Uniti nel 1994 e in Francia nel 1998, anche se non ha mai disputato una partita in Coppa del Mondo.

Una carriera calcistica stimolante

Comunque sia, la carriera di Kazu Miura fa parte della storia del calcio. La storia di un giocatore che non ha mai voluto lasciare questo sport. Una storia che è servita persino a ispirare il mitico Oliver Hutton, noto come Holly, di Holly e Benji.

Vedi anche: Ronaldo, 'Il Fenomeno': da brillante giocatore a imprenditore di successo

Ancora