Perché Felipe Massa vuole fare causa alla Formula 1?

Uno sport con polemiche all'ordine del giorno?
La carriera del pilota brasiliano
Siamo nel 2008
Hamilton vincerà per un solo punto
Una vittoria pulita?
La dinamica del ‘Crashgate’
Felipe Massa era primo
L'errore dei tecnici
Si sfuma il sogno di Massa
Fu uno schianto deciso dai box
Nelson Piquet Sr. parla dell'incidente
Si apre un'indagine
Le sanzioni
Perché Massa non si è mosso prima?
C'è un 'ma'...
Ecclestone e Mosley
Felipe Massa non ci sta
Una cospirazione?
Ecclestone si ritratta o è tutta una bugia?
Non lo fa per i soldi
'Il mio sogno di bambino'
Nessun mondiale in carriera
Uno sport con polemiche all'ordine del giorno?

Siamo abituati alle polemiche quando si tratta della Formula 1, ma quella scatenata negli ultimi tempi da Felipe Massa interessa da vicino grandi scuderie, come McLaren e Ferrari, ed è così aspra che si parla addirittura di possibili azioni legali. Ma cos'è che recrimina Massa?

La carriera del pilota brasiliano

La carriera di Felipe Massa in Formula 1 si è conclusa nel 2017, dopo anni passati nei box della Sauber, della Ferrari e della Williams. Ed è proprio come ex pilota del Cavallino Rampante che è stato protagonista di una vicenda che ha segnato la sua carriera e che, ancora oggi, rappresenta un tasto dolente per il pilota brasiliano.

Siamo nel 2008

Siamo nel 2008, nelle corse finali di una stagione che definire combattuta è dire poco. Il Mondiale Piloti, infatti, si presentava tra i più indecisi della storia, con uno strenuo testa a testa che vedeva fronteggiarsi Felipe Massa e un giovanissimo Lewis Hamilton, allora alla guida della McLaren.

Hamilton vincerà per un solo punto

Il campionato di quell'anno, alla fine, andrà a Hamilton, che vincerà distanziando Felipe Massa di un solo punto. Ma sulla vittoria di Hamilton c'erano - e sembra che continuino a esserci - molte ombre.

Nella foto: Hamilton festeggia la vittoria del Mondiale Piloti

Una vittoria pulita?

Per ottenerla, infatti, fu determinante il Gran Premio di Singapore di quell'anno, teatro di un evento che passò agli annali della F1 come "Crashgate" e che fu definito dai media uno degli scandali più clamorosi della storia di questo sport. Vediamo di cosa si tratta.

La dinamica del ‘Crashgate’

Tutto sembrava procedere con normalità durante la gara, finché la Renault di Nelson Piquet Jr. si schiantò contro un muro, causando l'arrivo della Safety Car e favorendo il compagno di scuderia Fernando Alonso (nella foto), che approfittò del pit stop per portarsi in testa alla corsa e vincere poi quel Gran Premio.

Felipe Massa era primo

Fino alla Safety Car era Felipe Massa a guidare la gara, pronto ad assaporare una vittoria che gli avrebbe garantito di guidare comodamente la classifica del Mondiale Piloti.

L'errore dei tecnici

Rientrato per il pit stop, i tecnici gli diedero il via libera troppo presto e Massa uscì dai box con il bocchettone per il rifornimento ancora attaccato alla sua monoposto: un errore che costò caro al pilota e alla stessa Ferrari.

Si sfuma il sogno di Massa

Costretto al ritiro, infatti, il brasiliano terminerà fuori dalla zona punti, mentre Hamilton otterrà quei 6 punti che gli garantiranno il sorpasso in testa alla classifica e la vittoria del Mondiale Piloti.

Fu uno schianto deciso dai box

Per Massa, però, la delusione per la sconfitta assunse ben presto un significato ancora peggiore. Nel 2009, l'anno successivo ai fatti, venne reso noto, infatti, che lo schianto della Renault era stato volontario.

Nelson Piquet Sr. parla dell'incidente

A rivelarlo, secondo The Guardian, fu Nelson Piquet padre, che dichiarò che l'incidente di suo figlio era stato deciso direttamente dai box, presumibilmente per ordine diretto di Flavio Briatore.

Nella foto, Nelson Piquet Sr. insieme a suo figlio nel 2009

Si apre un'indagine

L'azione di Piquet sembrava non convincere neanche la FIA, che avviò un'indagine, a cui nel tempo collaborò anche Nelson Piquet Jr. confermando le dichiarazioni di suo padre. La Renault fu travolta dallo scandalo.

Nella foto: l'arrivo di Nelson Piquet Jr. alla sede della FIA per la dichiarazione

Le sanzioni

Come risultato dell'indagine, Flavio Briatore, team principal di Renault (al centro nella foto), e Pat Symonds, direttore tecnico, vennero sanzionati dalla FIA: Briatore venne radiato a vita e per il britannico arrivarono 5 anni di squalifica (entrambe le sanzioni, poi, vennero alleggerite).

Ma allora viene da chiedersi: se tutto era chiaro già nel 2009, perché Massa ha aspettato fino al 2023?

Perché Massa non si è mosso prima?

La risposta a questo quesito è, apparentemente, semplice. Secondo il regolamento della F1 dell'epoca, non era possibile ribaltare (o semplicemente modificare) il risultato di una corsa dopo il termine del Mondiale. Insomma, una volta assegnato a Hamilton, Massa non aveva nessuna possibilità di recuperare il titolo perso.

C'è un 'ma'...

A riportare in auge la polemica sarebbe stata una dichiarazione di Bernie Ecclestone (nella foto) in un'intervista apparsa sul sito web F1-Insider a marzo 2023. Secondo tale dichiarazione, tanto Ecclestone come Max Mosley, in realtà, erano a conoscenza del fatto molto prima della fine di quella stagione.

Ecclestone e Mosley

All'epoca dei fatti, insomma, Ecclestone, in qualità di presidente della F1, e Mosley (nella foto), come presidente della FIA, avrebbero potuto cambiare il risultato di Singapore senza contravvenire al regolamento e, quindi, anche il risultato del mondiale piloti.

Felipe Massa non ci sta

Alla luce di queste dichiarazioni, come riportato da Motorsport.com, ad agosto 2023 Massa avrebbe inviato una lettera di reclamo alla FIA e alla FOM, presentando se stesso come vittima di una "cospirazione" che avrebbe permesso a Hamilton di vincere a sue spese, come riportato da Il Corriere della Sera.

Una cospirazione?

Il brasiliano sostiene che, se i dirigenti della F1 sapevano fin dall'inizio che l'incidente era stato pilotato, quella di non intervenire prima della fine della stagione era stata una loro scelta ponderata e deliberata.

Ecclestone si ritratta o è tutta una bugia?

Ma dalle pagine di Reuters arriva un'altra dichiarazione di Ecclestone a smorzare l'entusiasmo di Massa: in merito all'intervista l'ex boss della F1, oggi 92enne, ha dichiarato: "Ad essere sincero, non ricordo nulla di tutto ciò. [...] Di sicuro non ricordo di aver rilasciato l'intervista".

Nella foto: Ecclestone con Massa prima del Gran Premio di Singapore del 2008

Non lo fa per i soldi

In ogni caso, il braccio di ferro tra Massa e la F1 non sembra destinato ad assopirsi. In un'intervista a Motorsport.com, Massa ha detto di voler far causa "non per i soldi, ma per avere giustizia".

'Il mio sogno di bambino'

Citando le sue parole, riportate da f1world.it, quell'incidente lo ha privato di quello che era "il mio sogno di bambino, un titolo per un'intera nazione, per i brasiliani. E anche per i tifosi della Ferrari".

Nessun mondiale in carriera

Il pilota brasiliano non ha mai vinto un mondiale in carriera ed è per questo, forse, che il crashgate assume ai suoi occhi tutte le connotazioni di una vera e propria beffa.

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