Gigi Buffon, addio al calcio: luci e ombre di una carriera perfetta... o quasi

Buffon appende i guanti al chiodo
'Mi hai dato tutto. Ti ho dato tutto.'
Uno dei migliori portieri della storia del calcio
Buffon, quante vittorie!
Non solo a livello di club...
Lo sport nei geni
Un altro familiare... con la sua stessa passione
Il debutto in serie A
Il trasferimento alla Juve
La parentesi parigina
'Bentornato a casa, Gigi'
I suoi record
Record numero 1
Record numero 2
Record numero 3
Record numero 4 (ex-aequo)
Record numero 5 e numero 6
La prima delusione
Le finali di Champions
La delusione più grande
Una carriera perfetta... o quasi
Il 2006: dalle stelle a... calciopoli
La sentenza
La più grande pecca di Buffon
Il gossip e la separazione da Alena Seredova
La relazione con Ilaria D'Amico
La depressione
Buffon dice basta al calcio, ma solo a quello giocato?
Buffon appende i guanti al chiodo

A 45 anni Gianluigi Buffon ha deciso: chiude la sua esaltante carriera tra i pali e dice addio al calcio giocato.

'Mi hai dato tutto. Ti ho dato tutto.'

E lo fa con gratitudine, anche attraverso i social, in un messaggio indirizzato al calcio stesso: "Finisce qua. Mi hai dato tutto. Ti ho dato tutto. Abbiamo vinto insieme", dirà il campione in una story su Instagram.

Foto: instagram Story @gianluigibuffon

Uno dei migliori portieri della storia del calcio

Che la sua sia stata una carriera esaltante non c'è forse neanche bisogno di dirlo. Dal 1991, anno del suo debutto nelle giovanili del Parma, al suo ritiro, annunciato ufficialmente il 2 agosto 2023, i suoi successi con prestigiose magliette come quella della Juventus e del PSG lo hanno portato ad essere definito uno dei migliori portieri della storia del calcio.

Buffon, quante vittorie!

Non è stato solo uno dei migliori portieri italiani, ma anche uno dei più vincenti. Con la Juventus Buffon si è tolto le più grandi soddisfazioni della sua carriera, vincendo 10 scudetti e 6 coppe Italia (record assoluto). Con il Parma, invece, si è aggiudicato una Coppa UEFA, mentre con il PSG ha vinto un campionato di Ligue1 e una Supercoppa di Francia.

Non solo a livello di club...

I suoi successi non si fermano solo alla sua esperienza con i club. Con la nazionale azzurra ha vinto un Mondiale, 4 Europei e 2 Confederations Cup e nel 2006, anno della vittoria dell'Italia ai Mondiali, Buffon arriva secondo al Pallone d’oro, vinto in quell'occasione da Fabio Cannavaro.

Ripercorriamo brevemente la sua impressionante carriera.

Lo sport nei geni

Che nel destino di Gigi Buffon ci fosse lo sport potrebbe definirsi un dato di fatto. Nella sua famiglia, infatti, si contano numerosi campioni, cominciando da sua madre, Maria Stella Masocco (nella foto), tre volte campionessa italiana di getto del peso e lancio del disco, passando per suo zio, Dante Masocco, ex giocatore di Serie A di basket, per poi arrivare alle sue due sorella Guendalina e Veronica, entrambe ex pallavoliste di successo.

Un altro familiare... con la sua stessa passione

C'è un altro familiare con cui Gianluigi Buffon condivide la passione per il calcio: Lorenzo Buffon, mitico portiere di grandi squadre come il Milan, l'Inter, il Genoa e la Fiorentina, nonché della Nazionale.

Il debutto in serie A

Il suo debutto in serie A risale al 19 novembre 1995, nella partita Parma-Milan conclusasi con un pareggio a porte inviolate. Secondo IlFattoQuotidiano, Buffon fu il migliore in campo. Negli anni Buffon diventa una vera e propria bandiera della squadra emiliana, tanto che è a Parma che guadagna il soprannome di Superman, prima di passare alla Juventus nel 2001.

Il trasferimento alla Juve

Per Buffon la Juventus sborsa 75 miliardi di lire (corrispondenti, approssimativamente, a 54 milioni di euro), ma sarà un buon investimento. Il campione continuerà a vestire la maglia bianconera per 17 anni, anche quando nella stagione 2006/2007 la Vecchia Signora giocherà in Serie B per le sentenze di calciopoli.

La parentesi parigina

Nel 2018 Buffon, però, lascia Torino e i bianconeri per trasferirsi a Parigi, tra le file del Paris Saint Germain. All'epoca aveva 40 anni.

'Bentornato a casa, Gigi'

L'esperienza parigina, però, dura solo un campionato, al termine del quale Buffon torna alla Juventus, come 2º portiere indossando la maglia 77, prima di essere trasferito, due anni dopo, al Parma. Il circolo si chiude lì dove era cominciato quasi 30 anni prima.

I suoi record

Portiere dotato di grandi capacità tecniche e fisiche, di ottimi riflessi e gran controllo della palla, Gianluigi Buffon è stato annoverato tra i migliori portieri italiani insieme a Dino Zoff. Per la costanza e continuità dei suoi risultati, con il suo addio al calcio ha lasciato numerosi record da battere.

Record numero 1

Il suo record forse più importante è quello del'imbattibilità in Serie A: nel campionato 2015-2016 il portiere toscano è riuscito a mantenere la sua porta immacolata per ben 974 minuti e 10 partite consecutive.

Record numero 2

Scendendo in campo contro il Barcellona l’8 dicembre 2020, poi, è diventando l’unico giocatore della storia della Coppa dei Campioni/Champions League a contare almeno una presenza in 4 decenni consecutivi.

Record numero 3

Buffon è anche il calciatore che più volte ha indossato la maglietta della Juventus (489).

Record numero 4 (ex-aequo)

Il suo 4º record, in realtà, è un record che condivide con un altro grande del calcio italiano, Paolo Maldini: entrambi i giocatori, infatti, hanno superato le 1000 presenze in carriera.

Record numero 5 e numero 6

Da un record ex aequo passiamo, però, a un record tutto suo: con le sue 176 presenze, è il giocatore che più partite ha giocato con la nazionale italiana, con la quale ha disputato 5 mondiali (sì, un altro record in Italia).

La prima delusione

Nella sua carriera, non sono mancate le delusioni, come la finale di Champions League del 2003. La Juventus perse contro il Milan nel peggiore dei modi possibili per un portiere: ai rigori.

Le finali di Champions

Quella sconfitta fu una delle più cocenti della sua carriera, ma non fu l'unica: Buffon ha disputato tre finali di Champions con i bianconeri e tutte e tre si sono concluse con una sconfitta.

La delusione più grande

Un'altra delusione per Buffon è arrivata dalla nazionale: quella di non poter giocare ai Mondiali di Russia 2018, per la mancata qualificazione dell'Italia. Per l'estremo difensore sarebbe stato il 6º mondiale.

Una carriera perfetta... o quasi

Ma queste delusioni non sono l'unica macchia nera di una carriera perfetta; nel corso della sua vita, infatti, all'estremo difensore non sono certo mancate dure prove da affrontare. E non sempre ha saputo farlo al meglio.

Il 2006: dalle stelle a... calciopoli

Iniziamo dal 2006, l'anno d'oro per un Buffon reduce dalla vittoria dei Mondiali. O almeno fu un anno di soddisfazioni finché non scoppiò il caso calciopoli (di cui vi abbiamo parlato in questa gallery) e il portiere non fu inserito nella lista degli indagati. L'accusa era quella di far parte di un giro di scommesse clandestine.

La sentenza

Pur dichiarandosi fin dal principio estraneo ai fatti, il periodo da maggio a dicembre del 2006, quando finalmente fu prosciolto da ogni accusa, non fu certo dei più sereni: non dimentichiamoci che sul portiere incombeva la possibilità di una squalifica a vita.

La più grande pecca di Buffon

Si riconobbe colpevole, invece, di un'altra grave accusa, quella di aver comprato nel 1996 un diploma falso per potersi iscrivere all'università a Parma. Per questo reato, raggiunse un accordo, patteggiando una pena di 6 milioni di lire (poco più di 3000 euro).

Il gossip e la separazione da Alena Seredova

Al di là del suo rendimento sul campo e dei suoi problemi legali, Gigi Buffon è stato spesso sotto i riflettori anche per la sua vita privata, soprattutto dopo la turbolenta separazione dalla sua ex moglie, la modella e showgirl ceca Alena Seredova (nella foto), nel 2014, per un presunto tradimento del portiere.

La relazione con Ilaria D'Amico

Buffon è stato il bersaglio della stampa rosa anche nei mesi successivi, per la sua relazione con la giornalista sportiva, Ilaria D’Amico, con cui ha avuto un figlio nel 2016. Sarà il terzo per il portiere, dopo i due avuti con Alena Seredova.

La depressione

Nella sua vita Buffon non è stato esente neanche da problemi legati alla sua salute mentale, in particolare alla depressione, come riporta il Corriere della Sera: "Avevo 24, 25 anni. Facevo un campionato normale: non bene, ma neanche male. Non avevamo più obiettivi con la squadra. [...] Inizialmente la scambi come stanchezza. Del resto, o hai una malattia, o hai preso un virus, o ti è successo qualcos’altro. Ho fatto le analisi: non avevo malattie. Ho iniziato a dire: “Qua è qualcos’altro…” "

"Devi cambiare le carte in tavola"

Al medico che gli aveva consigliato l'assunzione di farmaci per la depressione, Buffon dice di no: "questa cosa qua era una roba che dovevo risolvere io, senza l’aiuto di farmaci. Se tu trovi sempre la situazione che risolve i tuoi problemi, non sarai mai in grado di risolverli veramente, di giudicarti e di pesarti per quello che vali. Cercherai sempre aiuti esterni, alibi, scuse. [...] Devi cambiare le carte in tavola, devi trovare alternative e stimoli nuovi, differenti".

Buffon dice basta al calcio, ma solo a quello giocato?

Una vita di successi, ma non sempre serena, insomma, quella di Gianluigi Buffon. Cosa lo aspetta in futuro? La stampa italiana parla dell'ormai ex portiere come futuro capo delegazione della nazionale guidata da Roberto Mancini, un ruolo importante e, soprattutto, un ruolo che in passato ha occupato un'altra leggenda del calcio italiano, l'indimenticabile Gianluca Vialli. Siamo sicuri ne sarà all'altezza.

 

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