Perché l'Italia non riesce più a sfornare grandi campioni di Formula 1?
L'Italia e la Formula 1 sono sinonimi fin dalla nascita di questo sport nel 1950: Giuseppe Farina e Alberto Ascari vinsero tre dei primi quattro titoli piloti.
Secondo il sito web Race, che include tutti gli sport motoristici, 84 italiani hanno preso parte alle gare del Campionato mondiale, posizionando l'Italia dietro Gran Bretagna e America.
La Ferrari è il team più antico della Formula 1 e ha creato una delle fan-base più appassionate del mondo.
Il sito web di Formula 1 riporta che la popolarità delle corse automobilistiche è addirittura in crescita in Italia. Nel 2023, la F1 ha registrato un pubblico totale di 183,3 milioni di spettatori in trasmissione e i follower sui social media sono cresciuti del 16%.
Nonostante sia la patria del team più antico di questo sport e goda di una popolarità crescente tra i tifosi, l'Italia non aveva un pilota in griglia nel 2024 e non ha speranze di averne uno in futuro. Ma perché?
La scarsità di piloti italiani in Formula 1 potrebbe essere attribuita alla mancanza di figure ispiratrici provenienti dall'Italia nel paddock della F1. L'ultimo pilota italiano in Formula 1 è stato Antonio Giovinazzi.
Giovinazzi ha gareggiato in F1 nel 2017 e dal 2019 al 2021. Ha lottato duramente per lasciare un impatto duraturo sullo sport. In 62 gare, ha ottenuto 21 punti, nessuna vittoria e nessun podio.
L'ultimo pilota italiano ha spiegato il motivo per cui ci sono meno piloti italiani e ne ha attribuito la ragione alla popolarità della Ferrari e alla sua necessità di successo.
Secondo il sito web Race, Giovinazzi ha affermato: "Per l'Italia, per il mondo, è un nome così forte che è difficile essere almeno allo stesso livello".
L'ultimo podio conquistato da un pilota italiano risale a 15 anni fa, quando Giancarlo Fisichella vinse la gara di F1; il precedente successo italiano risale al Gran Premio della Malesia del 2006, vinto dallo stesso pilota.
Fisichella, che ha corso per la Ferrari in F1, ha anche sottolineato la responsabilità indiretta della Ferrari.
Fisichella, citato da Scuderia Fans, ha detto: "L'ultimo pilota italiano è stato Antonio Giovinazzi, ma è rimasto in griglia solo per poche stagioni. La Ferrari monopolizza troppa attenzione, che viene 'tolta' ai piloti? Può darsi."
Ha concluso dicendo: "La Ferrari è estremamente più importante in Italia rispetto a un pilota: è il massimo". Insomma, la Ferrari è una m a l e d i z i o n e per i piloti italiani che vogliono arrivare in Formula 1?
L'ultimo pilota italiano a correre seriamente con la Ferrari per competere per un campionato del mondo è stato Michele Alboreto, che nel 1985 arrivò secondo dietro ad Alain Prost.
Se le considerazioni precedenti sono vere e se si considera il problema da un punto di vista economico, c'è da considerare anche un'altra questione: raccogliere fondi per consentire ai ragazzi di competere in eventi di karting di alto livello è estremamente difficile.
Se si ferma la crescita dei piloti italiani all'inizio della loro carriera e non si permette loro di progredire come i piloti di altri Paesi, quali possibilità hanno di raggiungere uno dei 20 posti nel paddock della Formula 1?