Ex attaccante della Fiorentina è tornato a fare il muratore

Riga
Un sogno che sembrava impossibile
Dall'Eccellenza alla Serie A
La grande occasione
Idolo della tifoseria viola
In Serie A a 30 anni
Di nuovo in Sicilia
Con il Levante
Il ricordo su Messi
Gli ultimi anni in campo
Da calciatore a muratore
Sveglia alle 6.30 del mattino
'Io so fare bene due cose: i gol e le case'
La sua vita tra Firenze e Lipari
Ospite di TV locali
Poco pallone nella sua attuale vita
Riga

"Dio perdona, Riga-Nò" era il messaggio incisivo mostrato da uno degli striscioni più significativi esposti nella Curva Fiesole dello Stadio Artemio Franchi di Firenze, tributo a Christian Riganò, uno dei bomber più venerati nella storia del club viola.

Un sogno che sembrava impossibile

Nella storia del calcio italiano Riga, come ancora oggi lo chiamano a Firenze, è riuscito a realizzare uno dei sogni più grandi per un ragazzo venuto dal basso: diventare un calciatore della massima serie partendo da un contesto, la sua Lipari, dove "il calcio quasi non c’era, era divertimento e basta. Potevi sperare di arrivare in Eccellenza, non di più", come ha raccontato lui stesso a la Repubblica in una recente intervista.

Dall'Eccellenza alla Serie A

Una grande forza di volontà, l'inequivocabile fiuto per il goal e anche la sua prestanza fisica sono stati certamente i principali fattori che hanno contribuito alla sua incredibile ascesa dall'Eccellenza alla Serie A.

La grande occasione

La grande occasione per Riganò si presentò nel 2002, quando La Florentia Viola, nata in seguito al fallimento della Fiorentina, finita in C2, mise gli occhi su di lui. A quel tempo, l'attaccante siciliano giocava in C1 nel Taranto. Non ebbe alcun dubbio nell'accettare la proposta.

Idolo della tifoseria viola

In poco tempo Christian Riganò divenne il  trascinatore della squadra viola e, a suon di gol (30 solo nella prima stagione), fu uno dei protagonisti della scalata della squadra verso la massima serie, diventando un vero idolo per la tifoseria della Curva Fiesole.

In Serie A a 30 anni

Il bomber di origini siciliane è così arrivato a giocare in Serie A all'età di 30 anni, un po' tardi per i consueti standard. Sarà per questo motivo, forse, che non riuscirà mai a indossare la maglia azzurra, l'unico suo "cruccio" per chiudere il cerchio nella sua carriera.

Di nuovo in Sicilia

Durante la stagione 2005/06, a seguito di vari infortuni che hanno pregiudicato le sue prestazioni in campo, il giocatore, dopo un periodo in prestito all'Empoli, è tornato brevemente alla Fiorentina, prima di trasferirsi al Messina.

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Con il Levante

Tra le sue esperienze calcistiche, bisogna sottolineare anche quella all'estero, nella seconda squadra di Valencia, il Levante, che nel 2007, al suo secondo anno in Liga, decise di volere l'ex attaccante viola in squadra. Nonostante le buone premesse, il club spagnolo non riuscì a ottenere i risultati auspicati, finendo ultimo in classifica.

Il ricordo su Messi

Durante l'esperienza spagnola, Riga ha avuto l'occasione di giocare contro un giovanissimo Messi: "Messi era giovane, aveva vent’anni. Forte, fortissimo, segnò anche un gol. Ma giocava in una squadra di fenomeni, c’erano Xavi, Iniesta ed Henry, che fece una tripletta e poi mi regalò la sua maglia", ha ricordato il giocatore come riportato dal sito web Tutto il calcio.

Gli ultimi anni in campo

Nel 2008 fa il suo ritorno in Italia in C1 nella Ternana, e dopo aver giocato ancora qualche anno tra Eccellenza, Prima e Seconda Categoria, nel 2015, decide di ritirarsi ufficialmente.

Da calciatore a muratore

Durante l'intervista rilasciata al quotidiano la Repubblica, Riganò, oltre ad aver ripercorso la sua carriera dagli inizi sui campi polverosi dei Dilettanti fino all'incredibile arrivo in Serie A, ha anche raccontato di essere tornato a fare il muratore, lavoro che faceva già prima di diventare un rinomato nome del calcio italiano.

Sveglia alle 6.30 del mattino

"E così è tornato a fare il muratore", afferma il giornalista. Riganò risponde: "Mi sveglio alle 6.30 del mattino, la giornata è lunga fino alle sei di sera."

Credit: Instagram @christianrigano9official

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'Io so fare bene due cose: i gol e le case'

"Perché io so fare bene due cose: i gol e le case. E non è che a quarant’anni ti reinventi e diventi un altro. A star fermo impazzirei. Certo, se avessi dieci milioni in banca vivrei più sereno, quello sì", ha aggiunto.

La sua vita tra Firenze e Lipari

Oggi, l'ex bomber della Fiorentina continua a vivere a Firenze, dove ha trovato la sua dimensione. Ma, almeno un mese all'anno, ritorna nella sua Lipari, dove vive suo fratello che di mestiere fa il pescatore.

Credit: Instagram @christianrigano9official

Ospite di TV locali

Sposato e con due splendidi figli, quando non è impegnato con il lavoro, Riga si divide anche tra ospitate nelle trasmissioni delle televisioni locali e serate nei club viola della città.

Credit: Instagram @christianrigano9official

Poco pallone nella sua attuale vita

Riganò, infine, ammette di giocare molto poco a pallone, perché il fisico non è più quello di una volta, anche se la sua mente resta sempre quella di un calciatore professionista. Ciononostante, è felice di partecipare a partite di beneficenza che, però, considera delle "eccezioni".

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