Che colpo! Il lottatore UFC che ha (quasi) messo a segno la rapina del secolo nel Regno Unito

Una storia che sembra uscita da un film di Hollywood
I primi anni di vita di Lee Murray
Vita di strada
Un padre violento
Il primo colpo da ko
Inizia a delinquere
In carcere per la prima volta
La bella vita
Sfugge all'arresto e inizia la sua carriera nelle arti marziali
Il primo incontro
Allenamento specifico
Uno strano presagio...
Lascia il segno
Proseguimento della carriera
Nell'UFC
Coinvolto in risse
Gravi ferite
Conclusione della sua carriera nelle MMA
Il piano
La rapina
Il bottino
Beccati
Fuggiti dal Paese
Catturato e condannato
Un talento sprecato
Una storia che sembra uscita da un film di Hollywood

Lee Murray sembra un personaggio uscito direttamente da un film di Guy Ritchie. La sua è una storia incredibile, fatta di indiscutibile talento sportivo e di condotte criminali che lo hanno portato alla rovina.

I primi anni di vita di Lee Murray

Lee Murray è cresciuto a Bermondsey, Londra, un quartiere che ha visto nascere i più prolifici criminali della città. Ancora oggi nella zona si registrano molti crimini violenti.

Vita di strada

Come molti ragazzini della zona, Murray si è ritrovato spesso a fare a botte per strada. Faceva parte dei "Buttmarsh Boys", un gruppo di amici del condominio in cui viveva. Spesso facevano a botte per difendere il loro territorio dagli altri.

Un padre violento

Il padre di Lee Murray si chiamava Brahim Lamrani ed era di origini marocchine. Durante i primi anni di vita del figlio è stato poco presente, ma quando era a casa era violento e autoritario e infliggeva anche punizioni fisiche al figlio.

Il primo colpo da ko

In un'occasione, dopo aver ricevuto un pugno dal padre, Lee Murray si girò e gli assestò un colpo che lo mandò a terra. Ciò gli fece capire di cosa era capace e, come racconta un vicino, "trasformò Lee nell'uomo che è ora: un delinquente".

Inizia a delinquere

Fino a quel momento, la vita di Murray era stata dura, ma per lo più era rimasto dalla parte giusta della legge. La situazione cambia quando inizia a spacciare mentre frequenta ancora la scuola e finisce per vincere una violenta battaglia per il controllo della zona.

In carcere per la prima volta

Murray viene arrestato insieme al suo migliore amico e complice Paul Allen. Condannati per vari reati in materia di sostanze stupefacenti, i due finiscono nella prigione per minorenni Feltham Young Offenders Institution, dove passano il tempo facendo sollevamento pesi.

La bella vita

Una volta fuori dalla prigione, Lee Murray continuò a delinquere, spendendo i soldi con la stessa rapidità con cui se li procurava. Le auto di lusso che guidava e la sua corporatura, gonfia di steroidi, lo facevano distinguere dagli altri teppisti di strada. Pare che la polizia fosse riluttante a fermarlo a causa della sua fama di "uomo molto pericoloso".

Sfugge all'arresto e inizia la sua carriera nelle arti marziali

Dopo uno scontro particolarmente violento tra bande, molti soci di Murray furono arrestati e incriminati, ma lui riuscì a uscirne indenne e da quel momento iniziò a interessarsi a una modalità di combattimento più organizzata.

Il primo incontro

Dopo un anno di allenamenti, Lee Murray partecipa al suo primo combattimento di arti marziali miste, mettendo al tappeto Rob Hudson al primo round. Il suo attacco era così veloce che si guadagnò il soprannome di "Lightning" ("Fulmine").

Allenamento specifico

Dopo il suo primo incontro, Murray si rende conto di avere un vero talento per questo sport e inizia a dedicare tutto il suo tempo all'allenamento, concentrandosi sui colpi e sul combattimento. Ad allenarlo è Martin Bowers, che lo descrive come "un ragazzo molto gentile" che "si comportava bene".

Uno strano presagio...

Per uno strano scherzo del destino, Martin Bowers e i suoi due fratelli, Tony e Paul, non erano solo allenatori di pugilato, ma anche criminali incalliti, che avevano progettato una complessa rapina all'aeroporto di Gatwick utilizzando travestimenti e furgoni blindati. Il loro piano, però, non si è mai concretizzato e i tre sono stati arrestati prima di metterlo in atto.

Lascia il segno

Nel 2000 Lee Murray si lancia a capofitto nelle MMA professionistiche, con quattro incontri in dodici mesi. Il primo di essi è quello contro Mike Tomlinson, che Lee Murray riesce a battere nonostante le gravi ferite alla mano che si era provocato la sera prima durante una rissa in un bar.

Proseguimento della carriera

Negli anni successivi, Murray continua a mantenere l'impressionante record dei suoi inizi nelle MMA, vincendo la maggior parte degli incontri e allenandosi anche presso il rinomato Miletich Fighting Systems in Iowa, negli Stati Uniti. Arriva a combattere contro il leggendario Anderson Silva, che vince l'incontro per decisione unanime: un buon risultato per Murray, nonostante la sconfitta.

Nell'UFC

Entrare nell'Ottagono e competere contro alcuni dei migliori lottatori del mondo nell'UFC è la meta finale per ogni combattente di MMA. Lee Murray lo ha fatto solo una volta, sconfiggendo Jorge Rivera con un'armbar.

Coinvolto in risse

Murray è sempre stato un uomo violento e spesso rimaneva coinvolto in qualche rissa per strada. Si dice che in un'occasione stese a terra la leggenda dell'UFC Tito Ortiz fuori da un night club di Londra.

Gravi ferite

Nel settembre 2005, Murray partecipa alla festa di compleanno di una famosa modella e star dei reality inglese. Dopo aver lasciato il locale, si ritrova ancora una volta coinvolto in una rissa, ma questa volta viene accoltellato e riporta la perforazione di un polmone e di un'arteria. Il lottatore viene rianimato e operato.

Conclusione della sua carriera nelle MMA

A causa dell'accoltellamento, Lee Murray fu costretto a mettere fine ai combattimenti professionali e tornò a dedicarsi alla criminalità. Iniziò a complottare con il socio di lunga data Paul Allen e con altri come Jetmir Buçpapa, Roger Coutts, Emir Hysenaj, Stuart Royle e Lea Rusha.

Il piano

Il deposito della multinazionale di sicurezza Securitas di Tonbridge, nel Kent, era uno dei luoghi utilizzati per distribuire denaro appena stampato. La banda aveva studiato il deposito per mesi ed Emir Hysenaj era persino riuscito a ottenere un lavoro in azienda. Il loro piano era pronto, dovevano solo eseguirlo.

La rapina

Nel febbraio 2006, la banda, armata fino ai denti, mise in atto il piano, prendendo in ostaggio il direttore del deposito, Colin Dixon, per farsi aprire porte e cancelli e andarsene con il bottino.

Il bottino

La gang tentò di portare via tutte le banconote dal deposito per un valore totale di 153.000.000 di sterline, ma riuscì a farne entrare solo un terzo nel superblindato, fuggendo con un bottino di 52.996.760 sterline in banconote usate e non: la più grande rapina in contanti della storia della Gran Bretagna.

Beccati

Nelle settimane e nei mesi successivi, la polizia riesce a rintracciare e catturare la maggior parte dei delinquenti. È stato proprio Lee Murray a segnare accidentalmente le sorti della banda, dopo aver lasciato due telefoni usa e getta con le registrazioni del piano criminale in una Ferrari con cui si è schiantato e poi è fuggito.

Fuggiti dal Paese

Lee Murray e Paul Allen non si sono fatti catturare nel Regno Unito, ma sono fuggiti in Marocco, patria del padre di Murray e luogo che ritenevano essere un rifugio sicuro.

Catturato e condannato

Alla fine, però, furono catturati in Marocco e inizialmente condannati a 10 anni nel carcere di Salé, prima di tornare in Inghilterra per scontare il resto della pena. Nel 2010 la pena è stata estesa a 25 anni e Murray si trova tuttora in carcere.

Un talento sprecato

Pur non essendo l'unico sportivo a essere rimasto coinvolto in attività criminali, sono pochi quelli che ne hanno fatto una parte integrante della loro personalità e della loro vita. Lee Murray era un lottatore di incredibile talento che avrebbe potuto farsi un nome nello sport se fosse stato capace di stare lontano dai guai.

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