I grandi calciatori che hanno ammesso i loro problemi di salute mentale

Gianluigi Buffon
'Mi pareva che agli altri non interessassi io'
Quando la pressione si fa sentire
Il belga Jan Vertonghen
Lo scontro in campo
'I miei occhi erano diversi'
'Se avessi detto di avere problemi mentali...'
Lo spagnolo Andrés Iniesta
'Ho perso la voglia di vivere'
L'inglese Jesse Lingard
Le difficoltà a casa e gli insulti dei tifosi
'Siamo tutti umani'
Lo statunitense Christian Pulisic
'Parlarne è qualcosa che può aiutare molto'
L'inglese Michael Carrick
'Non mi piaceva giocare con l'Inghilterra'
Il brasiliano Ronaldo Nazario
Nessuna preparazione allo stress
'Oggi i giocatori vengono preparati molto di più'
Gianluigi Buffon

Gianluigi Buffon ha parlato apertamente dei suoi problemi mentali e della sua lotta contro la depressione quando era alla Juventus. "Per qualche mese, ogni cosa perse senso", ha detto a Vanity Fair. "Fu un momento complicatissimo. Avevo 25 anni, cavalcavo l'onda del successo e della notorietà".

'Mi pareva che agli altri non interessassi io'

Buffon sentiva di essere visto dagli altri solo come un giocatore di calcio. "Mi pareva che agli altri non interessassi io, ma solo il campione che incarnavo. Che tutti chiedessero di Buffon e nessuno di Gigi", ha spiegato il portiere, che assicura di non aver mai nascosto le sue emozioni: "Non ho mai avuto paura di mostrarle né di piangere, una cosa che mi capita e di cui non mi vergogno affatto".

Quando la pressione si fa sentire

Ma Buffon non è il solo ad aver sentito la pressione di uno sport come il calcio. I media e i tifosi si aspettano le migliori prestazioni dai grandi giocatori e questa pressione a volte può avere un impatto negativo su di loro, che alla fine sono esseri umani come tutti gli altri. Ecco alcuni dei più grandi calciatori che, come Buffon hanno parlato apertamente dei loro problemi mentali nel corso della loro carriera o dopo il ritiro.

Il belga Jan Vertonghen

Jan Vertonghen ha raccontato di aver sofferto di problemi di salute mentale quando giocava nel Tottenham. Il difensore ha detto che tutto è iniziato dopo la semifinale di andata della Champions League contro l'Ajax nel 2019.

Lo scontro in campo

Vertonghen aveva riportato una commozione cerebrale dopo uno scontro con l'ex compagno di squadra Toby Alderweireld e il portiere dell'Ajax Andre Onana. Nei mesi successivi, oltre a soffrire di vertigini e mal di testa, il calciatore è stato anche poco bene sul piano psicologico, come ha raccontato nel podcast belga "Mid Mid".

'I miei occhi erano diversi'

"Sono andato da quasi tutti gli specialisti, ma non mi è stata data alcuna spiegazione", ha detto Vertonghen. "Ora, quando vedo le foto di quel periodo, vedo subito che qualcosa non andava. Che i miei occhi erano diversi. E poi spesso mi sentivo 'giù'".

'Se avessi detto di avere problemi mentali...'

All'epoca Vertonghen non voleva parlare apertamente della questione, perché temeva che potesse avere ripercussioni sulla sua carriera. "Il mio contratto era in scadenza, se avessi detto di avere problemi mentali non sapevo cosa avrebbe significato per gli altri club", ha ammesso il belga.

Lo spagnolo Andrés Iniesta

Il centrocampista Andrés Iniesta è stato uno dei migliori giocatori della sua generazione, ma neanche lui è stato immune dai disturbi di salute mentale. Lo spagnolo ha detto che tutto è iniziato dopo l'improvvisa scomparsa del giocatore dell'Espanyol e amico Dani Jarque, come ha raccontato nel podcast 'The Wild Project' nel 2022.

'Ho perso la voglia di vivere'

"Quando combattevo contro la depressione, il momento più bello della giornata era quando prendevo le pillole e andavo a letto. Avevo perso la voglia di vivere, abbracciavo mia moglie e mi sembrava di abbracciare un cuscino, non sentivo nulla", ha rivelato l'ex giocatore del Barcellona, che ha cercato aiuto professionale. "Sono rimasto in terapia perché ho bisogno di fare pace con me stesso", ha detto Iniesta.

L'inglese Jesse Lingard

Un altro giocatore che ha parlato a cuore aperto della sua salute mentale è Jesse Lingard, che per affrontare le difficoltà al Manchester United nel 2020 è ricorso alla bevuta. "Avevo solo voglia di stare a casa e bere per provare ad allontanare il dolore," ha detto il calciatore al The Guardian.

Le difficoltà a casa e gli insulti dei tifosi

A quel tempo doveva prendersi cura dei suoi fratelli, perché la madre si stava sottoponendo a cure mediche. Oltre a ciò, è stato vittima di pesanti insulti da parte dei tifosi dopo una partita di FA Cup contro il Derby County. "Mi sono sentito sotto accusa, soprattutto dopo la partita contro il Derby, e ho ricevuto insulti mentre salivo sull'autobus", racconta il calciatore.

'Siamo tutti umani'

Jesse Lingard prosegue: "Nessuno sapeva davvero delle mie difficoltà fuori dal campo, quindi pensavano: 'Sei un calciatore, vivi in una bella casa, hai soldi, puoi affrontare qualsiasi cosa'. Ma quando si tratta della salute e del benessere di qualcuno, la situazione è diversa. Siamo tutti umani".

Lo statunitense Christian Pulisic

Anche l'ex stella del Chelsea Christian Pulicic ha ammesso di aver sofferto di problemi di salute mentale, per i quali ha cercato aiuto professionale. "Quando tutto dipende da te può sembrare davvero troppo", ha detto Pulisic al canale YouTube del Chelsea. "Personalmente mi sono rivolto a uno psicologo e non è qualcosa di cui vergognarsi", ha aggiunto.

'Parlarne è qualcosa che può aiutare molto'

"A volte solo esprimere come ti senti a qualcun altro può aiutarti moltissimo. È qualcosa che ho fatto personalmente e che ho visto fare ad altre persone. Toglierti quel peso dal petto e parlarne è qualcosa che può aiutare molto", assicura Pulisic.

L'inglese Michael Carrick

Michael Carrick ha avuto una bella carriera al Tottenham e al Manchester United, ma dopo la finale di Champions League persa contro il Barcellona nel 2009 il centrocampista ha toccato il fondo, come ha raccontato nella sua autobiografia "Between the Lines".

'Non mi piaceva giocare con l'Inghilterra'

All'epoca voleva addirittura rinunciare ai Mondiali del 2010. "Non mi piaceva giocare con l'Inghilterra, non volevo partire con la nazionale e stavo attraversando un periodo difficile allo United - stavo giocando malissimo", ha spiegato a Sky Sports News. "Ora posso stare qui a parlarne, non me ne vergogno", ha proseguito Carrick. "Non ho un motivo preciso per cui sono arrivato a quel punto, sono state tante piccole cose e alla fine il mio calcio ne ha risentito e io ne ho sofferto".

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Il brasiliano Ronaldo Nazario

Ronaldo Nazario è stato uno dei migliori attaccanti, se non il migliore, della storia del calcio. Tuttavia, nonostante i soldi e la fama, il brasiliano ha sofferto di problemi mentali dopo la sua fortunata carriera da giocatore, per i quali ha cercato aiuto. "Oggi sono in terapia. Lo sono da due anni e mezzo e capisco me stesso molto meglio di prima", ha detto al quotidiano sportivo spagnolo Marca nel 2022.

Nessuna preparazione allo stress

Ronaldo ritiene che la sua generazione avrebbe avuto bisogno di più sostegno: "Vengo da una generazione in cui ti buttavano in campo e dovevi dare il massimo senza la minima possibilità di dramma. Mi guardo indietro e vedo che sì, siamo stati esposti a uno stress mentale molto, molto grande e senza esserne assolutamente preparati".

'Oggi i giocatori vengono preparati molto di più'

Secondo il Fenomeno, la situazione dei calciatori oggi è migliorata molto da quel punto di vista. "Oggi i giocatori vengono preparati molto di più, ricevono le cure mediche necessarie per affrontare il quotidiano e vengono studiati maggiormente: i profili di ciascuno, come reagiscono, come dovrebbero reagire... Ai miei tempi non c'era niente di tutto questo, purtroppo, perché si sa da sempre che il calcio può causare molto stress ed essere molto determinante per il resto della vita", ha aggiunto il brasiliano.

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