Scandalo Barçagate: è guerra fredda tra Real Madrid e Barcellona

Lo scandalo che sta travolgendo il calcio spagnolo
L'ex arbitro José María Enríquez Negreira
Ingenti pagamenti
Malessere tra gli arbitri
33 fatture
L'alibi poco credibile del Barcellona
Cifre sempre più alte
Nessun rigore contro
Il caso è all'esame dei tribunali spagnoli
Caduto in prescrizione sul piano sportivo
Calciopoli
La UEFA e la FIFA seguono la vicenda
Il principale colpevole
Alta tensione
Dure accuse
Punto di non ritorno?
Guerra fredda
Vecchie cicatrici
Il calcio è ciò che conta davvero
Lo scandalo che sta travolgendo il calcio spagnolo

Il Barcellona FC, una delle squadre più prestigiose d'Europa, si trova al centro di uno scandalo relativo a presunti pagamenti fraudolenti e accuse di corruzione. La crisi del club, indagato dal governo spagnolo e dalla UEFA, si estende a tutti i fronti in un periodo di forte insicurezza sul piano economico.

L'ex arbitro José María Enríquez Negreira

L'Agenzia delle Entrate spagnola ha scoperto uno dei più grandi scandali di corruzione che ha coinvolto il Barcellona e il Comitato arbitrale spagnolo (CTA). I pagamenti effettuati dal club sono riconducibili a José María Enríquez Negreira, ex vicepresidente del CTA.

Ingenti pagamenti

In un primo momento era stato stimato che nell'arco del triennio 2016-2018 Negreira avesse intascato circa 1,4 milioni di euro, ma le prove sembrano indicare che la società blaugrana avrebbe elargito all'ex arbitro ben 7 milioni di euro dal 2001.

Malessere tra gli arbitri

Con l'avanzare delle indagini, ogni giorno che passa trapelano maggiori informazioni, che mettono in luce il forte coinvolgimento del CTA nelle presunte partite truccate. La posizione ultra-difensiva del comitato arbitrale sta sollevando molti interrogativi in merito al fatto che gli arbitri fossero a conoscenza di questi "pagamenti sottobanco".

33 fatture

Secondo le indagini, al vicepresidente Negreira sono state presentate in totale 33 fatture. L'obiettivo di questi pagamenti era quello di evitare un arbitrato di parte e che tutto fosse neutrale.

L'alibi poco credibile del Barcellona

L'ironia della situazione è che il Barcellona parla di persecuzioni contro la squadra e della sua volontà di garantire la correttezza in campo, ma alla fin fine ciò che (presumibilmente) ha fatto è corrompere gli arbitri per assicurarsi decisioni arbitrali più indulgenti.

Cifre sempre più alte

I pagamenti sono iniziati durante la stagione 2001/2002, quando il presidente del Barcellona era Joan Gaspart. Le cifre sono poi aumentate nel 2009/2010 con l'arrivo di Joan Laporta alla presidenza.

Nessun rigore contro

Nei due anni successivi, al Barcellona non è stato fischiato neanche un rigore contro in Liga. La media complessiva dei rigori fischiati nel campionato è stata di 0,3 a partita, ma il club catalano ha goduto della clemenza del CTA.

Il caso è all'esame dei tribunali spagnoli

Al momento l'indagine è nelle mani del sistema giudiziario spagnolo, mentre le istituzioni sportive come la UEFA attendono maggiori informazioni sullo scandalo.

Caduto in prescrizione sul piano sportivo

Javier Tebas, presidente della Liga, ha annunciato che il presunto reato è avvenuto nel 2018 e in Spagna il tempo massimo per andare a un processo sportivo per fatti di questo tipo è tre anni. Tuttavia, ciò non esclude eventuali sanzioni da parte della Liga, della UEFA o della FIFA.

Calciopoli

La UEFA si era già trovata in una situazione simile con lo scandalo "Calciopoli", che aveva investito il calcio italiano coinvolgendo, tra le altre squadre, la Juventus e i suoi presunti metodi di manipolazione delle partite nei primi anni 2000. Ai bianconeri vennero inflitti 30 punti di penalizzazione e una serie di sanzioni, tra cui la revoca dello scudetto.

La UEFA e la FIFA seguono la vicenda

La UEFA e la FIFA stanno tenendo d'occhio il caso, ma mantengono un atteggiamento alquanto indifferente e sembrano non essere interessate a sanzionare il Barcellona.

Il principale colpevole

Finora tutte le prove puntano a un grave scandalo di corruzione e l'indagine colloca il Barcellona come principale colpevole. Il club nega le accuse, ma con l'emergere di nuove informazioni a poco a poco sta esaurendo il suo margine di manovra. Ma cosa ha da dire su questa vicenda il suo grande rivale, il Real Madrid?

Alta tensione

La tensione tra il Real Madrid e il Barça è in fermento dal mese di marzo, ma è decisamente esplosa quando il presidente del club catalano Joan Laporta ha criticato pubblicamente la posizione dei Blancos sulla questione.

Dure accuse

Laporta ha accusato pubblicamente il Real Madrid di essere la squadra favorita e sostenuta dallo Stato, arrivando a definirlo il club di Francisco Franco per i suoi legami politici con il regime.

Punto di non ritorno?

I Blancos hanno pubblicato un video in risposta alle accuse del Barça, nel quale si espone come Francisco Franco abbia salvato il club catalano dalla bancarotta in due occasioni, oltre a finanziare le infrastrutture del club durante il suo periodo di vittorie successive negli anni '50. Il Real Madrid ha impiegato 15 anni per vincere un titolo della Liga sotto Francisco Franco.

Guerra fredda

Le dure accuse hanno scatenato una guerra fredda tra i due acerrimi rivali, il cui rapporto sembra essere ai minimi storici. Florentino Pérez ha preso le distanze dal Barcellona e da Joan Laporta e ha criticato il club catalano per aver danneggiato l'immagine del Real Madrid e aver rivangato il passato.

Vecchie cicatrici

Le esternazioni di Joan Laporta, che accusa il Real Madrid di tutte le disgrazie del club, non hanno fatto altro che riaprire vecchie cicatrici tra le due squadre rivali. La tensione si è fatta sentire anche in campo e i "clásicos" cominciano ad assomigliare a quelli degli anni 2000, con continui diverbi e brutti falli.

Il calcio è ciò che conta davvero

Nel mezzo dello scandalo Negreira, il Barcellona è ancora in testa alla corsa per lo scudetto e il Real Madrid è in semifinale di Champions League. Ciò che conta di più è il calcio e non tutto ciò che lo circonda. Il presidente della UEFA Aleksander Ceferin sta sorvegliando la situazione in Spagna, ma al momento non c'è alcuna soluzione in vista. La mancanza di trasparenza solleva molte domande e questo non fa che danneggiare il Barcellona.

Ancora